Che cos’è un’ustione?
Il termine
ustione indica una
lesione a carico dell’epidermide causata da una fonte di calore, sebbene in certi casi la lesione possa interessare anche i
tessuti sottocutanei. Un’ustione può verificarsi per diverse ragioni: esposizione a
fiamme,
liquidi bollenti,
sostanze chimiche,
corrente elettrica. La maggioranza delle ustioni si verificano
all’interno della propria abitazione.
Le
ustioni possono essere distinte in ordine crescente di
primo,
secondo e
terzo grado in base alla loro gravità.
Quelle di
primo grado sono le
meno gravi e riguardano lo
strato superficiale della pelle, provocando la dilatazione dei
capillari. Di solito questo tipo di ustione
si risolve spontaneamente nel giro di una settimana o meno, senza lasciare esiti cicatriziali.
Le ustioni di
secondo grado raggiungono invece gli
strati più profondi della pelle: le lesioni più superficiali si risolvono in genere in 10-15 giorni senza lasciare cicatrici, a differenza di quelle più profonde, la cui
guarigione è meno rapida e possono lasciare cicatrici.
Per concludere, le ustioni di
terzo grado va a danneggiare anche lo
strato sottocutaneo determinando una
necrosi dei tessuti e la presenza di macchie nere e croste. Frequentemente queste ustioni lasciano
cicatrici piuttosto visibili.
La
gravità dell’ustione varia anche in base alla sua
ampiezza: si chiamano scottature
localizzate quelle in cui la superficie del corpo interessata è
al di sotto del 20% nell’adulto e del 12-15% nei bambini; sono considerate ustioni
diffuse quelle più estese i cui effetti solitamente hanno delle ripercussioni
su tutto il corpo della vittima.
Quali sono i sintomi associati a un’ustione?
Le
ustioni di primo grado presentano un arrossamento della zona ustionata: l’
eritema causa un
forte dolore e una
sensazione di bruciore.
Le
ustioni di secondo grado si distinguono per la manifestazione di
bolle provocate dalla
fuoriuscita di sangue dai capillari cutanei implicati. La lesione causa intenso
dolore e
bruciore.
Nel caso di un’
ustione di terzo grado la
pelle può assumere un
colorito marrone, nero o bianco e appare molto
coriacea al tatto. La distruzione delle cellule nervose implica che
il soggetto non prova dolore.
Che cosa fare in caso di ustione?
Un’
ustione non deve
mai essere presa alla leggera, in particolar modo se il processo di guarigione è molto
lento o pare che la ferita si stia
infettando. È necessario
chiedere aiuto a personale medico se l’ustione riguarda
aree sensibili (volto, bocca, genitali) o se è
molto grave.
Innanzitutto occorre cercare di
rimuovere vestiti e accessori che potrebbero ostacolare la medicazione (quali anelli, collane e bracciali) facendo particolare attenzione a
non sfregare o esercitare pressione sull’area ustionata.
Fare quindi degli
impacchi di acqua fresca per circa venti minuti, coprendo poi la zona pulita e ancora umida con
tessuto di cotone, cercando di
non premere troppo.
Far
sdraiare il soggetto ustionato e
coprirlo.
Che cosa non fare in caso di ustione?
Se i
vestiti hanno aderito all’area colpita da
ustione non si devono
mai e in nessun caso rimuoverli, visto che così facendo si potrebbe
staccare con essi l’epidermide e aggravare la situazione.
Non mettere
nessuna sostanza sull’ustione: creme, pomate, disinfettanti, ghiaccio o altri rimedi casalinghi sono
sempre da evitare. Se l’ustione è stata originata dal contatto con
sostanze chimiche (ad esempio con calce secca) non si deve applicare
nemmeno l’acqua.
È sempre consigliabile chiedere come procedere al
numero delle emergenze e
rispettare le indicazioni dei soccorsi.
Non cercare di
forare le bolle poiché potrebbe dare
origine a infezioni. Non
dare nulla da bere al soggetto ustionato.
Importante avvertenza
Le informazioni di questa scheda forniscono
semplici suggerimenti utili a tenere sotto controllo la situazione in caso di attesa dei soccorsi e
non sono in nessun caso da considerarsi interventi che possano sostituire l’intervento degli operatori di primo soccorso.