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Fototerapia a raggi UVB a banda stretta, curare la pelle senza danneggiarla

In Humanitas Castelli a Bergamo viene eseguito il trattamento di fototerapia a raggi UVB a banda stretta con cui si possono curare molti disturbi di tipo dermatologico. I raggi UVB a banda stretta hanno una caratteristica importante: consentono di intervenire sulla pelle senza danneggiarla e senza correre il rischio di provocare l’insorgenza di tumori cutanei.

Ne parliamo con il prof. Maurizio Nudo, responsabile del Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli.

Prof. Nudo, su quali patologie è possibile intervenire con la fototerapia UVB a banda stretta?

«Utilizziamo la fototerapia a raggi UVB a banda stretta per curare alcune patologie infiammatorie della pelle tra cui la psoriasi, la dermatite atopica e il lichen ruber planus. Ma questo trattamento è utile anche per la cura della vitiligine, il disturbo della pelle provocato da una carenza di melanina. Questi raggi riescono a stimolare la melanina facendola risalire fino agli strati superficiali ridonando alla pelle il suo naturale colorito».

Come viene eseguito il trattamento di fototerapia UVB a banda stretta?

«Per eseguire questo trattamento il paziente viene fatto entrare in una cabina dove il suo corpo viene irraggiato dagli UVB a banda stretta. In genere il paziente è completamente nudo, soprattutto nel caso in cui anche i genitali siano colpiti dall’infiammazione alla pelle. Gli occhi possono essere coperti da occhialini simili a quelli che si usano in piscina, a meno che non ci sia l’esigenza di irradiare le palpebre perché interessate anch’esse dalla patologia. Per evitare che i soggetti più sensibili possano soffrire di effetti claustrofobici la cabina è aperta nella sua sommità e in ogni caso al suo interno c’è una manopola che può essere attivata per chiedere l’interruzione del trattamento in qualsiasi momento».

Per quante volte va ripetuto il trattamento?

«Il trattamento completo con raggi UVB a banda stretta richiede due sedute alla settimana per una durata di settimane che può variare a seconda della risposta al trattamento. In genere si va comunque da un minimo di 20 a un massimo di 40 sedute. Per quanto riguarda la durata delle sedute si inizia con esposizioni di pochi minuti e si arriva gradualmente a un massimo di 10 minuti».

Questo trattamento richiede particolari preparazioni in vista della sua esecuzione?

«Sì: prima del trattamento la pelle deve essere “ripulita” con una terapia topica dalle squame o dagli eczemi presenti sulla sua superficie a causa della psoriasi o della dermatite atopica. Senza questo intervento i raggi non riuscirebbero a essere attivi dal punto di vista terapeutico. Se l’applicazione riguarda invece la cura della vitiligine non è necessaria alcuna preparazione preliminare».

La fototerapia UVB a banda stretta ha controindicazioni?

«Una certa attenzione deve essere prestata da chi dopo il trattamento intende esporsi al sole: in questo caso bisogna avere l’accortezza di proteggere con un buon filtro solare la pelle che è stata sottoposta all’esposizione dei raggi UVB a banda stretta».

Dermatologia e Venerologia
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