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Tanta acqua per prenderci cura della pelle

Arriva la primavera, le temperature iniziano piano piano ad aumentare così come il desiderio di indossare vestiti più leggeri e scoprire la pelle ai primi tiepidi raggi di sole. È quindi il momento ideale per controllare che la nostra pelle sia in salute, così da evitare che piccoli segni all’apparenza insignificanti si trasformino, poi, in forme patologiche.

Parliamo di prevenzione dermatologica con il dottor Maurizio Nudo, responsabile della Dermatologia in Humanitas Castelli e dermatologo nei centri Humanitas Medical Care di Bergamo e Almé.

Dottor Nudo, da cosa dobbiamo partire per prenderci cura della nostra pelle in primavera?

«La prima azione da compiere è controllare dal dermatologo lo stato dei nostri nei, che non devono essere mai sottovalutati, e verificare la natura di piccole macchie rosse contraddistinte da una fine desquamazione che, pur sembrando banali irritazioni della pelle, possono invece rappresentare forme cancerose allo stato iniziale, conosciute con il nome di cheratosi attiniche. Inoltre, come per tutto l’organismo, vale la regola di bere molta acqua così da idratare gli organi interni ma anche la pelle così come iniziare ad assumere una vitamina molto importante, la vitamina PP o nicotinamide, che prepara la pelle al sole».

Oltre ai nei e alle cheratosi la visita dermatologica è importante per individuare precocemente quali altre patologie?

«La diffusione dei tumori della pelle negli ultimi tempi si è andata molto ampliando, complice anche il periodo contrassegnato dal Covid 19, che ha reso a lungo più complicata la possibilità di effettuare controlli medici. È importante sottoporsi a una visita dermatologica, per prevenire le forme tumorali, in primo luogo, ma anche per intervenire in modo rapido ed efficace su molte altre problematiche della pelle come le micosi e le onicomicosi, le fotodermatiti, la dermatite atopica e quella seborroica, la psoriasi, alcune forme di allergia e le problematiche che riguardano i capelli che spesso appaiono sfibrati. Tutte condizioni che non hanno origine in questo momento dell’anno, ma che in questi giorni danno maggior fastidio perché aumenta il desiderio apparire “al meglio” esteticamente».

L’aumento delle temperature può comportare fastidi?

«Sì, come la dermatite atopica, che colpisce molto spesso anche i bambini e che è per lo più causata dagli sbalzi di temperatura tipici di questo passaggio di stagione. Oppure le micosi, che sono generate da sudorazione eccessiva, causate dall’aumento delle temperature, o dal prolungato contatto della pelle con indumenti fatti con fibre sintetiche, acrilico e lana che favoriscono il proliferare di funghi. Importante è evitare il fai-da-te che rischia di complicare il compito del dermatologo che non riesce più a capire se il problema è dato dalla situazione della pelle in sé o da interventi esterni eseguiti in modo errato».

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