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Il sole fa bene all’acne, ma solo se preso con moderazione

L’acne è la patologia infiammatoria della pelle che, com’è noto, si manifesta sotto forma di brufoli che si presentano in particolare su volto, collo, torace e dorso.

Siamo nel momento dell’anno in cui finalmente possiamo “spogliarci” dei pesanti indumenti invernali ed esporci maggiormente ai raggi del sole, ma come ci dobbiamo comportare se siamo affetti da questo disturbo di natura dermatologica? In generale si dice che il sole faccia bene all’acne, è veramente così? Lo chiediamo al dottor Maurizio Nudo, responsabile del Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli di Bergamo.

Dottor Nudo come ci si deve comportare quando si soffre d’acne e ci si vuole esporre al sole?

«Bisogna stare attenti e non confidare troppo nelle prime reazioni positive. Perché se è vero che l’acne infiammatoria gode di un iniziale beneficio quando viene esposta al sole, è altrettanto vero che un’esposizione esasperata può provocare un ispessimento della cute influendo negativamente sulla sua salute. Il discorso in sostanza è questo: il sole contribuisce a “mettere a riposo” le ghiandole sebacee e quindi aiuta a combattere l’acne, purché sia preso con moderazione. In questo è prezioso il consiglio che lo specialista dermatologo può dare sulla base della condizione in cui si trova la pelle del singolo paziente».

I prodotti che vengono utilizzati per la cura dell’acne sono compatibili con l’esposizione al sole?

«Non tutti. Alcuni farmaci orali, come le tetracicline, e altri di uso topico, come quelli che contengono la tretinoina, possono essere fotosensibilizzanti e quindi rendere la pelle più sensibile ai raggi del sole. In questo caso è ancora più prezioso chiedere consiglio a un dermatologo, che deve indicare i prodotti giusti da utilizzare quando ci si espone ai raggi, così da non provocare danni alla pelle che potrebbero anche avere conseguenze di una certa gravità».

Parliamo delle cicatrici da acne. Il laser può essere utile a “cancellarle”?

«Sì, soprattutto quando le cicatrici non sono profonde, cioè quando riguardano nello specifico il derma. In questi casi si può utilizzare il laser CO2 frazionato ablativo che dà buoni risultati rimodellando queste cicatrici. Il laser è un fascio di luce che non influisce solo sullo strato più superficiale dell’epidermide, riesce anche a penetrare un po’ in profondità. Questo determina un riscaldamento delle fibre collagene che porta alla creazione di nuovo collagene e quindi a un rimodellamento della base su cui poggia l’epidermide, con conseguente miglioramento delle cicatrici, in particolare di quelle superficiali. Per avere un risultato soddisfacente e definitivo sono sufficienti 4 o 5 sedute, senza che vi sia l’esigenza di alcun ulteriore trattamento».

Ci si può esporre al sole dopo essersi sottoposti a un intervento con laser CO2?

«Il periodo migliore per sottoporsi a un trattamento del genere è quello autunnale-invernale, perché il laser CO2 non può essere utilizzato sulla pelle già abbronzata e perché dopo l’esecuzione del trattamento si deve evitare per almeno 30 giorni l’esposizione al sole. Quindi durante la stagione estiva di utilizzare laser per la cura dell’acne non se ne deve proprio parlare».

Dermatologia e Venerologia
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