«L’incontinenza urinaria è una patologia che si vuole nascondere a sé stessi, ma non bisogna sorvolare nemmeno su piccoli sintomi, soprattutto quando si ripresentano e tendono a intensificarsi. Anche se solo di tanto in tanto si perde qualche goccia di urina, occorre rivolgersi comunque al medico perché, soprattutto se si è giovani, c’è la possibilità di risolvere il problema, che oggi viene affrontato a 360 gradi da team multidisciplinari di specialisti», spiega il dottor Sergio Agradi, responsabile dell’unità operativa di proctologia e pelviperineologia all’Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo.
«All’Humanitas di Bergamo, per esempio, il Centro di cura per le disfunzioni e le patologie del pavimento pelvico mette a disposizione del paziente una équipe formata da esperti in proctologia, urologia, ginecologia, ostetricia e nutrizione. Si parte con visita d’accesso approfondita e mirata, evitando esami non appropriati, e si arriva a formulare in tempi brevi una proposta personalizzata di trattamento».
La cura dell’incontinenza urinaria si basa su particolari esercizi che permettono di rieducare la muscolatura. I più noti sono quelli messi a punto da Arnold Kegel, il ginecologo statunitense che negli anni Cinquanta definì un protocollo riabilitativo pensato in origine per trattare l’incontinenza che si manifesta dopo il parto, ma che ogni donna può eseguire a qualunque età.
Il più semplice degli esercizi si esegue in bagno, sedendosi sul wc con i piedi appoggiati a terra e la schiena diritta, durante la minzione.
All’inizio le urine vanno fatte defluire naturalmente, senza spingere, ma quando si sente che il getto è al massimo, bisogna cercare di bloccarlo per qualche secondo, per poi farlo riprendere: la contrazione che permette lo stop è quella che mette in moto i muscoli giusti e, una volta appresa, la si potrà ripetere anche stando a letto, mentre si sta seduti alla scrivania o sul divano.
Precisa Agradi: «I movimenti di rilascio e contrazione muscolare della ginnastica di Kegel vengono insegnati da un’ostetrica, da un fisioterapista o da un esperto di pavimento pelvico, e poi si eseguiranno ogni giorno in maniera autonoma. In alterativa, vanno molto bene lo yoga e il pilates, che aiutano a conservare l’elasticità muscolare».
Leggi anche: “Incontinenza urinaria: i piccoli sintomi non sono da sottovalutare”
Articolo tratto dall’articolo pubblicato sulla rivista Ok Salute e Benessere di marzo 2022 dal titolo “Se lei non la trattiene. Prima regola: vincere l’imbarazzo”
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