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Cambio di stagione, ecco come proteggere la pelle quando arrivano i primi caldi

Il cambio di stagione, con le giornate che si allungano e le temperature che si fanno più miti, ha un certo influsso sul nostro organismo. Le prime parti del nostro corpo ad avvertire il cambiamento climatico in corso sono quelle che sono a contatto diretto con l’aria in particolare la pelle e i suoi annessi, primi fra tutti i capelli. Una nuova situazione che necessita di una certa attenzione, anche in considerazione del fatto che buona parte della nostra pelle è rimasta coperta per i lunghi mesi invernali e si trovano ora più esposti al contatto con il mondo esterno.

Che cosa fare dunque per proteggere la nostra pelle in questi giorni di passaggio stagionale? L’abbiamo chiesto al dottor Maurizio Nudo, Responsabile della Dermatologia di Humanitas Castelli a Bergamo.

Dottor Nudo, come ci dobbiamo comportare per mantenere la nostra pelle in salute con l’arrivo dei primi caldi?

«La prima regola è generale e vale per tutto l’organismo: bere molta acqua così da idratare gli organi interni ma anche la pelle. Poi dobbiamo cominciare a pensare a quando esporremo buona parte della nostra pelle al sole, soprattutto quando andremo al mare in vacanza. Non è troppo presto per pensarci, anzi, è il momento giusto per iniziare ad assumere una vitamina molto importante, la vitamina PP o nicotinamide, che prepara la pelle al sole e aiuta a prevenire i tumori cutanei. È sufficiente prendere due compresse al giorno, una alla mattina e una alla sera».

La preparazione della pelle al sole è consigliata a tutti?

«Sì, perché per lunghi mesi abbiamo tenuto coperta la pelle e l’esposizione ai raggi del sole può provocare vari disturbi. Chiaro che questo trattamento dovrebbe essere adottato soprattutto da chi è più sensibile ai raggi solari o da chi non può evitare di esporsi al sole anche nelle ore più calde. Se la pelle non è “pronta” possono svilupparsi fotodermatiti, cioè dermatiti che colpiscono le zone fotoesposte e che possono provocare anche danni irreversibili alla stessa pelle, primo fra tutti lo sviluppo di pre-cancerosi che compaiono soprattutto sul viso, sulle mani e sui piedi».

Quindi la pelle va preparata in vista dell’estate. E per il momento attuale, bisogna fare qualcosa?

«In questo periodo è importante idratare la pelle con creme e con l’uso di detergenti perché non dimentichiamoci che nel periodo invernale abbiamo usato indumenti di lana, fibre sintetiche, acriliche, tutte sostanze che hanno irritato la pelle e che sono ben diverse dal cotone, che noi dermatologi raccomandiamo soprattutto per i soggetti atopici, cioè che hanno una predisposizione ad avere una pelle secca e per questo sviluppano eczemi. Per quanto riguarda i detergenti, bisogna scegliere quelli che hanno un’azione idratante. Tra tutti, sono da preferire gli oli detergenti, che hanno un’azione emolliente sulla pelle anche quando si fa la doccia quotidiana. E anche dopo la doccia è comunque importante idratare la pelle con creme apposite».

Ci sono segnali che in questo momento di cambio di stagione denunciano che qualcosa non va nella nostra pelle?

«Sì, è possibile notare, soprattutto nelle zone più coperte, la comparsa di eczemi che in genere spingono chi ne è colpito a grattarsi in continuazione. Questa azione crea un ispessimento della pelle che viene chiamata ipercheratosi. In questo caso è ancor più importante idratare la pelle con creme e detergenti. Gli eczemi possono perdurare anche fino all’arrivo dell’estate e quindi devono essere gestiti non solo con terapie dermatologiche locali, ma anche con terapie sistemiche: a volte, quando il prurito è irrefrenabile e incontrollabile si ricorre, su indicazione del medico, agli antistaminici, che hanno un’azione antipruriginosa».

In questo periodo dell’anno si scatenano anche molte forme allergiche. Possono avere effetti negativi sulla pelle?

«Sì. Pensiamo alla rinocongiuntivite, con il naso che cola in maniera inarrestabile o gli occhi che lacrimano in continuazione: in questi casi si possono sviluppare dermatiti in corrispondenza delle narici o delle palpebre che portano a secchezza, a rossore e anche allo sviluppo di vere e proprie ragadi».

Come si può intervenire, in questi casi?

«Per quanto riguarda il naso possono essere utilizzate delle creme idratanti che hanno anche un’azione riparatrice, a base di burro di Karitè, vitamina E, vitamina C, prodotti che si trovano in farmacia. Per quanto riguarda le palpebre bisogna utilizzare prodotti dermatologicamente testati e indicati solo per gli occhi, perché se vanno a finire nella congiuntiva possono creare gravi irritazioni o, nei peggiori dei casi, anche vere e proprie ustioni corneali».

In questo periodo dell’anno si verificano spesso sbalzi di temperatura repentini. Possono influire negativamente sulla nostra pelle?

«Sì, certamente, gli sbalzi sono veri e propri “insulti” di tipo termico, che incidono sulla pelle. A risentire maggiormente per gli sbalzi di temperatura sono i soggetti che soffrono di dermatite atopica, una situazione che oltre a favorire la formazione di prurito, agevola la secchezza cutanea in quello che può essere considerato un circolo vizioso che parte da uno sbalzo di temperatura, crea prurito ed eczemi e diviene sempre più un cerchio che si allarga e che coinvolge non solo la pelle ma anche altri organi».

Dermatologia e Venerologia
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