L’
albicocca è il frutto della pianta
Prunus armeniaca, che appartiene alla famiglia delle
Rosaceae ed è originaria della Cina e del Giappone.
Ne esistono varie tipologie, che si differenziano per
tonalità,
dimensioni e
sapore. In Italia la loro stagione di maturazione e raccolta è tra giugno e luglio.
Quali sono le proprietà nutrizionali dell’albicocca?
100 grammi di albicocca offrono un apporto di
circa 28 calorie, così ripartite: 91% carboidrati, 6% proteine e 3% lipidi.
Nella stessa quantità sono presenti:
Quando non bisogna mangiare albicocca?
Non si conoscono interazioni tra il consumo di
albicocca e l’assunzione di
farmaci o di
altre sostanze.
Quali sono i possibili benefici dell’albicocca?
Il suo consumo è consigliato grazie alla buona presenza di
vitamine e
minerali.
La medicina popolare mette questo frutto al centro di trattamenti per
emorragie,
infiammazioni all’occhio, problemi di
fertilità e
spasmi. Il suo
olio viene utilizzato come
solvente a uso farmaceutico e in campo
cosmetico. I
decotti preparati con la
corteccia della pianta dell’albicocca vengono utilizzati come
astringente per alleviare
irritazioni cutanee. Paste a base del
nocciolo di questo frutto sono invece consigliate per trattare
infezioni vaginali.
Quali sono le controindicazioni dell’albicocca?
Dal punto di vista
alimentare non si conoscono
controindicazioni al consumo di albicocca.
L’
ipersensibilità al nocciolo di albicocca, però, è in grado di scatenare
reazioni allergiche o dermatiti da contatto. Il nocciolo può anche scatenare reazioni simili all’
intossicazione da acido cianidrico, con come
nausea,
mal di testa,
vomito,
capogiri e
ipotensione. In caso di
gravidanza o
allattamento al seno è per questo consigliabile
non utilizzare prodotti a base del nocciolo di albicocca.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e
non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’
alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle
indicazioni del proprio medico curante o
di un esperto di nutrizione.
Che cosa sono le perdite vaginali?
Le
perdite vaginali sono
secrezioni sierose o sieromucosi che possono essere di varia abbondanza e che contengono organismi vari e cellule desquamate della
mucosa vaginale e della
mucosa uterina.
Quando c’è presenza di
patologie o di altre cause come
virus,
batteri,
funghi e
parassiti capaci di alterare l’equilibrio della
flora batterica vaginale, queste perdite possono diventare
maleodoranti e assumere un
colorito differente passando dal biancastro o grigiastro al
verdastro o
giallastro.
Quali altri sintomi possono essere associati alle perdite vaginali?
Se dovute a
cause patologiche, le
perdite vaginali possono essere accompagnate da
dolore e
prurito, soprattutto
durante i rapporti sessuali.
In alcuni casi si possono avvertire anche
fastidi o
dolori durante l’atto della
minzione.
Quali sono le cause delle perdite vaginali?
Le
perdite vaginali possono essere causate da varie patologie, tra cui ci sono
candida,
cervicite,
gonorrea,
vaginite e
cancro al collo dell’utero.
Quali sono i rimedi contro le perdite vaginali?
Per curare le
perdite vaginali è necessario individuarne le
cause e intervenire su queste.
Se si è in presenza di
infezioni provocate da
batteri si può procedere con l’assunzione di
antibiotici. Se le perdite sono causate da
funghi il trattamento sarà a base di
antimicotici, se invece la causa sono
infezioni vaginali sarà necessario intervenire direttamente sull’infezione utilizzando, ad esempio,
creme o
detergenti intimi.
Perdite vaginali, quando rivolgersi al proprio medico?
La presenza di
perdite vaginali deve sempre essere sottoposta all’attenzione del
proprio medico. È sempre meglio evitare di adottare soluzioni fai-da-te.
Area medica di riferimento per le perdite vaginali
In
Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per le
perdite vaginali è il
Servizio di Ginecologia.