Che cosa sono le infezioni da propionibacterium?
Tra le
infezioni da propionibacterium più note ci sono quelle: propionibatterio Anes, propionibatterio granulosum, propionibatterio avidum e propionibatterio propionicus.
Il
propiconibatterio è un
batterio anaerobico Gram-positivo che vive normalmente
sulla pelle e non è generalmente correlato con la comparsa di alcuna malattia.
Come si contraggono le infezioni da propionibacterium?
Le
infezioni da propionibacterium possono essere
acquisite durante interventi chirurgici o trasfusioni, o possono dipendere dai processi alla base della comparsa della
malattia acneica, quando i
batteri della pelle, generalmente innocui, si trasformano in nemici della salute.
Quali sono le malattie e i sintomi correlati con le infezioni da propionibacterium?
Alle
infezioni da propionibacterium possono essere collegati questi problemi di salute:
acne, endocardite, infezioni post-operatorie (ad es. infezioni alle spalle), infezioni neurochirurgiche da shunt, cheratite infettiva, endoftalmia.
Più raramente, infezioni dentali,
congiuntivite associata all’uso delle
lenti a contatto, infezioni da protesi mammarie e peritonite.
I sintomi delle
infezioni da propionibacterium variano a seconda dell’organo colpito. La pelle può avere a che fare con:
punti neri, lesioni infiammatorie e ferite.
Nel caso di
endocardite possono invece comparire:
febbre, letargia, malessere,
sudorazione,
brividi. Meno spesso,
mormorio cardiaco e altri sintomi specifici dell’endocardite.
In altri casi, i
sintomi dell’infezione non sono particolarmente evidenti o l’infezione può anche essere
asintomatica.
Come si può curare un’infezione da propionibacterium?
La cura delle
infezioni da propionibacterium varia
a seconda dell’organo colpito e spesso vengono utilizzati
antibiotici.
Nel caso di
acne, può essere indicato l’uso di
farmaci per via orale e l’
uso di prodotti topici. Tra gli attivi utili vi sono i derivati della
vitamina A, il perossido di benzoile, i beta-idrossiacidi (come l’acido salicilico) e gli antibiotici. Anche la
terapia fotodinamica sembra essere utile.
Se gli
shunt neurochirurgici o altre protesi sono infetti, devono essere rimossi e si devono usare trattamenti antibiotici. La migliore condizione, anche nel caso di altre infezioni, è che si consideri la
sensibilità del batterio alle diverse molecole disponibili.
Infine, un’
endoftalmia può richiedere, oltre agli
antibiotici, anche un
intervento chirurgico.
Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e
non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere,
consultare il proprio medico o il pronto soccorso.