Types: aterosclerosi
Burro
Il burro è il derivato del latte che viene prodotto separando meccanicamente il grasso o la panna dello stesso latte.
Quali sono le proprietà nutrizionali del burro?
100 grammi di burro procurano un apporto di circa 758 calorie, suddivise in questo modo: 99% lipidi e 1% carboidrati. Nella stessa quantità sono presenti:- 14,1 g di acqua
- 0,8 g di proteine
- 83,4 g di lipidi
- 930 µg di vitamina A (retinolo)
- 2,4 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 27 mg di calcio
- 15 mg di potassio
- 16 mg di fosforo
- 7 mg di sodio.
Quando non bisogna mangiare burro?
Si consiglia di evitare il consumo di burro, oltre che degli altri latticini, quando si eseguono cure a base di farmaci come le tetracicline e la ciprofloxacina.Quali sono i possibili benefici del burro?
Nel burro sono presenti molecole antiossidanti, che variano a seconda del tipo di alimentazione seguita dall’animale da cui è stato ottenuto il latte che rappresenta la base del prodotto derivato. Buona inoltre la presenza di minerali, utili per lo sviluppo e la salute di ossa e denti.Quali sono le controindicazioni del burro?
Non è bene consumare quantità eccessive di burro perché in questo alimento sono presenti grandi quantità di grassi saturi che contribuiscono ad alzare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue e che accumulandosi sulla parete interna delle arterie possono provocare aterosclerosi e quindi un aumento del rischio cardiovascolare.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Capelli fragili e secchi
Che cosa si intende per capelli fragili e secchi?
I capelli possono apparire fragili, secchi e senza luminosità per diversi motivi. Esclusi i fattori climatici e quelli dovuti a trattamenti estetici aggressivi, quando i capelli appaiono spezzati, radi, e secchi potrebbe essere un sintomo di disturbi alimentari come l’anoressia nervosa, patologie associabili alla funzionalità della tiroide e delle paratiroidi e altre condizioni che impediscono ai capelli di trattenere l’umidità.Quali malattie si possono associare ai capelli fragili e secchi?
Tra le principali patologie associabili ai capelli fragili e secchi ci sono le seguenti: ipoparatiroidismo, ipotiroidismo, malattia di Hashimoto, malattia di Menkes, AIDS, anoressia, aterosclerosi, ipertiroidismo. Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia in caso di sintomi persistenti.Quali sono i rimedi contro i capelli fragili e secchi?
Qualora i capelli fragili e secchi siano sintomo di una condizione patologica, a oggi non esiste un trattamento locale che consenta di ripristinare in modo efficace le caratteristiche normali del capello. In ogni caso – sino a quando non si riceve una terapia adeguata – valgono le regole generali di cura per i capelli fragili: evitare di lavarli troppo frequentemente e con saponi aggressivi, evitare di asciugarli in modo violento o di stirarli a mezzo di piastre. Si consiglia un’alimentazione equilibrata e varia allo scopo di garantire tutti i nutrienti necessari alla salute dei capelli.Con i capelli fragili quando rivolgersi al proprio medico?
Qualora dopo questi rimedi i capelli restino comunque fragili e secchi, bisogna consultare il medico o il dermatologo. Lo specialista – dopo avere eseguito esami specifici per stabilire le caratteristiche dei capelli – potrebbe richiedere degli esami clinici per il dosaggio degli ormoni tiroidei. Se con i capelli fragili si presentano altri sintomi come sonnolenza, stanchezza, aumento di peso, stipsi, problemi di memoria, depressione e per le donne mestruazioni irregolari è probabile che ci si trovi di fronte a una disfunzione della ghiandola tiroidea.Claudicazione intermittente
Che cos’è la claudicazione intermittente?
La claudicazione intermittente è un dolore provocato da un insufficiente flusso di sangue nel corso dell’attività fisica. Riguarda solitamente le gambe, ma può colpire anche le braccia. Il dolore – inizialmente associato solo all’esercizio – può peggiorare sino a essere presente anche quando si è a riposo.Quali malattie si possono associare alla claudicazione intermittente?
Tra le patologie che possono essere associate alla claudicazione intermittente, ci sono le seguenti: policitemia vera, aterosclerosi, piede diabetico. Si ricorda che questo elenco non è esaustivo e che sarebbe sempre consigliabile consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.Quali sono i rimedi contro la claudicazione intermittente?
La claudicazione intermittente può essere contrastata modificando in modo opportuno il proprio stile di vita. Nello specifico si consiglia di non fumare, mantenersi attivi sotto l’aspetto fisico, controllare i livelli di colesterolo, evitare quei medicinali che provocano vasocostrizione e favorire la circolazione sanguigna, mantenendo le gambe leggermente rialzate quando si è in posizione sdraiata. Nel caso in cui questi accorgimenti non siano sufficienti, potrebbe essere necessario assumere dei farmaci o sottoporsi a un’angioplastica o a un intervento di chirurgia vascolare.Con claudicazione intermittente quando rivolgersi al proprio medico?
Con claudicazione intermittente è sempre consigliabile rivolgersi a un medico perché se non opportunamente trattata può peggiorare e ridurre significativamente la qualità della vita.Disartria
Che cos’è la disartria?
La disartria è una condizione che non consente di controllare e coordinare i movimenti dei muscoli facciali preposti al parlare. Consiste in uno stato di debolezza e si manifesta con una parlata che appare lenta e confusa, di non facile comprensione.Quali sono le cause della disartria?
La disartria può essere causata da problematiche che riguardano il sistema nervoso o dall’assunzione di alcuni farmaci. Varie, inoltre, sono le patologie che possono causare questo disturbo: morbo di Parkinson, aterosclerosi, botulismo, ictus e sclerosi multipla.Quali sono i rimedi contro la disartria?
La cura della disartria dipende dalla causa che ne sta alla base. In alcune situazioni potrà essere sufficiente una cura a base di farmaci, in altre sarà necessario ricorrere all’intervento di un logopedista.Disartria, quando rivolgersi al proprio medico?
La presenza di disartria, quindi di un’evidente difficoltà a parlare, deve essere sempre portata a conoscenza del proprio medico.Area medica di riferimento per la disartria
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per la disartria è l’Ambulatorio di Neurologia.Dolore al petto
Che cos’è il dolore al petto?
Il dolore del petto è una sensazione dolorosa, più o meno intensa, che viene avvertita in corrispondenza della parte anteriore del torace. Il dolore è di solito localizzato dietro lo sterno e può essere di natura acuta e intensa oppure sordo e continuo, manifestandosi con una netta sensazione di oppressione al petto.Quali sono le cause del dolore al petto?
Il dolore al petto può avere molte e diverse cause. Questo disturbo proviene difatti dalla gabbia toracica, dove sono contenuti molti organi (come il cuore, i polmoni e l’esofago), ma anche strutture che sono fondamentali per il nostro organismo (come i vasi sanguigni, le ossa, i muscoli e le cartilagini). Molte possono essere le patologie alla base del dolore al petto. Tra queste si possono ricomprendere: allergie respiratorie, aneurisma aortico, angina pectoris, artrosi cervicale, asma, aterosclerosi, tracheite, tubercolosi, tumore al polmone, ulcera duodenale, coronaropatia, embolia polmonare, enfisema, ernia del disco, infarto miocardico, ipertrofia ventricolare, pancreatite, pleurite, polmonite, reflusso gastroesofageo, toxoplasmosi.Quali sono i rimedi contro il dolore al petto?
Per curare il dolore al petto è necessario individuarne la causa. Questo dolore non è difatti una patologia a sé stante, ma solo il sintomo di una malattia che interessa organi e strutture poste nel petto.Dolore al petto, quando rivolgersi al proprio medico?
In caso di dolore al petto che fa seguito a un trauma subito o che può essere associato a una patologia che interessa organi vitali (cuore, polmoni, ossa, ecc.) sarà sempre necessario sottoporsi a una visita del proprio medico di fiducia.Dolore alle gambe
Che cosa si intende con dolore alle gambe?
Il dolore alle gambe è un disagio che viene avvertito in una o più parti di una o di tutte e due le gambe; il dolore può essere più o meno intenso e può essere avvertito sotto forma di fitta, di bruciore o di crampo muscolare.Quali sono le cause del dolore alle gambe?
Il dolore alle gambe può avere diverse origini. La prima di queste è l’affaticamento, cui seguono i traumi e la disidratazione; quest’ultima può essere provocata dall’assunzione di medicinali come statine e diuretici. Può essere provocato anche da varie patologie, tra le quali: piede diabetico, tetano, tromboflebite, trombosi venosa profonda, vene varicose, artrite, aterosclerosi, ernia del disco, gotta, insufficienza renale, insufficienza venosa.Quali sono i rimedi contro il dolore alle gambe?
Per curare il dolore alle gambe bisognerà individuare e curare la causa che ne è alla base. In caso di dolore generato da eccessiva attività fisica, la prima cura sarà il riposo delle articolazioni, cui dovranno essere affiancati impacchi con acqua fredda sulle parti dolorose delle gambe. Qualora sia dovuto ad affaticamento o crampi dovuti a insufficienza venosa, occorrerà al contrario tenere in movimento le gambe allo scopo di favorire la circolazione del sangue. Oltre al movimento, sono inoltre da prevedere i seguenti accorgimenti: tenere le gambe sollevate quando sono a riposo, evitare calore eccessivo, bere molti liquidi, mangiare frutta e verdura e assumere integratori a base di potassio, dietro indicazione medica.Dolore alle gambe, quando rivolgersi al proprio medico?
È raccomandabile ricorrere alle cure mediche quando il dolore alle gambe:- non accenna a diminuire dopo tre-quattro giorni
- si intensifica a ogni movimento
- giunge improvvisamente
- è particolarmente acuto
- è accompagnato da febbre
- è accompagnato da rossore e gonfiore della parte dolorante.
Gambe dolenti
Che cosa si indica con “gambe dolenti”?
Si parla di gambe dolenti quando si presenta una condizione di dolore o disagio che viene avvertito in una gamba o in entrambe le gambe. Si può trattare di un dolore sordo e diffuso oppure di un fastidio più intenso e localizzato, che può essere percepito come bruciore, crampo muscolare o fitta.Quali sono le cause delle gambe dolenti?
Le gambe dolenti possono derivare da varie cause. In genere si associano ad affaticamento muscolare o a disidratazione, che può essere legata all’assunzione di farmaci come statine o diuretici. Altre cause del dolore alle gambe possono essere traumi, stiramenti, tendiniti o altre condizioni patologiche.Quali patologie possono essere associate alle gambe dolenti?
Tra le numerose patologie che possono essere associate alle gambe dolenti, ci sono: artrite, aterosclerosi, ernia del disco, gotta, insufficienza renale, insufficienza venosa, piede diabetico, policitemia vera, tromboflebite, trombosi venosa profonda, vene varicose, tumori ossei. Non si tratta di un elenco esaustivo e in permanenza dei sintomi si consiglia di rivolgersi al proprio medico curante.Quali sono i rimedi contro le gambe dolenti?
La cura per le gambe dolenti varia a seconda della causa che ne è alla base. Quando deriva da un eccesso di attività fisica bisogna agevolare il riposo delle articolazioni e intervenire con impacchi freddi. Nel caso in cui la causa sia un’insufficienza venosa bisogna al contrario tenere le gambe in movimento così da favorire la circolazione del sangue, tenerle sollevate quando sono a riposo, bere molti liquidi, consumare molta frutta e verdura e integratori di potassio oltre a evitare calore eccessivo.Gambe dolenti, quando rivolgersi al proprio medico?
Se l’indolenzimento alle gambe deriva da un trauma o da una contusione è necessario rivolgersi a un pronto soccorso per ricevere le cure del caso. Se insieme al dolore si registra anche gonfiore alle gambe, dolore ai piedi o vene varicose è consigliabile chiedere un consulto con uno specialista, cioè un angiologo, un flebologo o un chirurgo vascolare. Se il dolore sorge improvvisamente e non scompare dopo due-tre giorni, se è associato a febbre, gonfiore o rossore della parte interessata, se è acuto o se peggiora e rende difficili i movimenti, è il caso di rivolgersi al proprio medico senza esitazione.Luccio
Il luccio è un pesce d’acqua dolce che appartiene alla famiglia delle Esocidae e che vive in molte acque d’Europa, soprattutto quelle che circondano le regioni settentrionali e nord-orientali.
Quali sono le proprietà nutrizionali del luccio?
100 grammi di carne di Luccio offrono un apporto di circa 81 calorie, ripartite in questo modo: 93% proteine e 7% lipidi. Nella stessa quantità sono presenti:- 18,7 g di proteine
- 0,6 g di lipidi
- 0,1 g di zuccheri disponibili
- 39 mg di colesterolo
- tracce di vitamina C (acido ascorbico)
- 1,7 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,09 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,07 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 6 µg di vitamina A (retinolo)
- 250 mg di potassio
- 220 mg di fosforo
- 20 mg di calcio
- 63 mg di sodio
- 1,1 mg di ferro.
Quando non bisogna mangiare luccio?
Non si conoscono interazioni tra il consumo di carne di luccio e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. In caso di dubbio si consiglia di rivolgersi al proprio medico per un consulto.Quali sono i possibili benefici del luccio?
La carne del luccio è una buona fonte di minerali – potassio (aiuta a tenere sotto controllo frequenza cardiaca e pressione), fosforo (alleato di ossa e denti, reni, cuore, muscoli e metabolismo e trasmissione dell’impulso nervoso) – e di proteine di elevata qualità. Basso è invece il contenuto di grassi saturi che sono pericolosi per la salute cardiovascolare.Quali sono le controindicazioni del luccio?
Nella carne di luccio c’è un certo apporto di colesterolo per cui è necessario controllarne il consumo nel rispetto della prevenzione dell’aterosclerosi. Anche in questo caso in presenza di dubbio si consiglia di rivolgersi al proprio medico.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Olio di girasole
L’olio di girasole viene ottenuto dalla spremitura dei semi del girasole, pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Quali sono le proprietà nutrizionali dell’olio di girasole?
100 grammi di olio di girasole offrono un apporto di circa 900 calorie, tutte sotto forma di lipidi. Nella stessa quantità sono presenti:- 11,24 g di grassi saturi
- 33,37 g di grassi monoinsaturi
- 50,22 g di grassi polinsaturi
- 68 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 0,1 mg di ferro
- tracce di sodio
- tracce di potassio
- tracce di calcio
- tracce di zinco
- tracce di selenio.
Quando non bisogna mangiare olio di girasole?
Non sono note interazioni tra il consumo di olio di girasole e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.Quali sono i possibili benefici dell’olio di girasole?
L’olio di girasole è benefico in caso di costipazione e, anche se in quantità minore rispetto agli altri oli vegetali, è utile per contenere gli effetti del colesterolo cattivo che portano al rischio di aterosclerosi. Dal punto di vista nutrizionale quest’olio è fonte consistente di grassi insaturi e di molecole dall’attività antiossidante, prima tra tutte la vitamina E.Quali sono le controindicazioni dell’olio di girasole?
L’olio di girasole può essere all’origine di reazioni allergiche in persone sensibili alle piante e ai fiori che appartengono alla famiglia delle Asteraceae, come ad esempio la margherita, il crisantemo e l’ambrosia. Non è indicato per chi soffre di diabete, perché è in grado di aumentare i livelli di insulina e di glicemia. Dal momento che contribuisce ad aumentare i livelli di lipidi ematici nell’ambito post-prandiale, inoltre, viene considerato capace di aumentare il rischio di contrarre aterosclerosi in chi è affetto da diabete di tipo 2.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Parestesia
Che cos’è la parestesia?
La parestesia è la percezione alterata degli stimoli sensitivi, cioè quelli che riguardano il tatto e la percezione del dolore, del calore, del freddo e delle vibrazioni. La percezione può variare sia per quando riguarda l’insorgenza sia in relazione alla durata e alla dislocazione degli stimoli.Quali altri sintomi possono essere associati alla parestesia?
Alla parestesia possono accompagnarsi vari stimoli come prurito, pizzicore, solletico o formicolio che si manifestano senza che ve ne sia un apparente motivo.Quali sono le cause della parestesia?
La parestesia può avere cause che sorgono a livello del sistema nervoso, sia centrale sia periferico, o può essere conseguenza di traumi o ustioni. Può inoltre essere inoltre la manifestazione di varie patologie, tra cui: aterosclerosi, ansia, artrosi cervicale, cefalea, emicrania, attacchi di panico, ernia del disco, ictus, piede diabetico, sclerosi multipla, sindrome del tunnel carpale, vene varicose e poliomielite.Quali sono i rimedi contro la parestesia?
La cura della parestesia dipende dalla sua causa: occorre individuarla e intervenire su questa.Parestesia, quando rivolgersi al proprio medico?
Una condizione caratterizzata da parestesia deve sempre essere portata a conoscenza del proprio medico.Area medica di riferimento per la parestesia
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per la parestesia è l’Ambulatorio di Neurologia.Riso integrale
Il riso integrale è quel tipo di riso cui è stato tolto lo strato fibroso più esterno, la cosiddetta pula.
Quali sono le proprietà nutrizionali del riso integrale?
100 grammi di riso integrale crudo offrono un apporto di circa 337 calorie, suddivise in questo modo: 86% carboidrati, 9% proteine e 5% lipidi. Nella stessa quantità sono presenti:- 12 g di acqua
- 7,5 g di proteine
- 1,9 g di lipidi
- 77,4 g di carboidrati disponibili
- 69,2 g di amido
- 1,3 g di zuccheri solubili
- 1,9 g di fibra
- 4,7 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,7 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 0,48 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,05 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 221 mg di fosforo
- 214 mg di potassio
- 32 mg di calcio
- 9 mg di sodio
- 1,6 mg di ferro
- parti di selenio
- parti di rame.
Quando non bisogna mangiare riso integrale?
Non si conoscono interazioni tra il consumo di riso integrale e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.Quali sono i possibili benefici del riso integrale?
Nonostante la rimozione dello strato fibroso esterno, il riso integrale è ricco di fibre, soprattutto di fibre insolubili che favoriscono l’evacuazione delle feci e il mantenimento della regolarità intestinale. Le fibre solubili, che non mancano, aiutano invece a mantenere sotto controllo l’assorbimento di colesterolo e zuccheri contribuendo così a contrastare l’insorgenza di diabete e aterosclerosi. Le vitamine del gruppo B favoriscono il buon funzionamento del metabolismo. Tra i minerali, il potassio è utile alla salute cardiovascolare, il calcio e il fosforo a quella di ossa e denti, il rame e il ferro sono utili alla produzione di globuli rossi e il selenio favorisce il buon funzionamento delle difese antiossidanti dell’organismo. Nel riso integrale non c’è presenza di glutine, il suo consumo è dunque adatto a chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine.Quali sono le controindicazioni del riso integrale?
Non si conoscono controindicazioni al consumo di riso integrale.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Segale
La segale è un cereale della famiglia delle Poaceae che cresce soprattutto nelle zone montuose, contraddistinte da climi freddi.
Per uso alimentare può essere utilizzata sotto forma di farina, chicchi o fiocchi.
Quali sono le proprietà nutrizionali della segale?
56 grammi di segale offrono un apporto di 188,5 calorie. Nella stessa quantità sono presenti:- 5,91 g di acqua
- 5,77 g di proteine
- 0,91 g di lipidi,
- 42,31 g di carboidrati
- 8,42 g di fibre
- 6,13 UI di vitamina A (retinolo)
- 16,95 mg di colina
- 2,38 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,81 mg di vitamina B5 (acido pantotenico)
- 0,47 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 0,18 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,16 mg di vitamina B6 (piridossina)
- 0,14 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 21,19 µg di vitamina B9 (acido folico)
- 3,29 µg di vitamina K (naftochinone)
- 284,43 mg di potassio
- 185,16 mg di fosforo
- 61,35 mg di magnesio
- 13,38 mg di calcio
- 7,75 µg di selenio
- 1,48 mg di zinco
- 1,47 mg di ferro
- 1,44 mg di manganese
- 1,12 mg di sodio
- 0,20 mg di rame