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Visita all’udito: quando farla

Secondo le stime dell’OMS, entro il 2050 una persona su cinque circa sperimenterà una forma di diminuzione della capacità uditiva. Un dato allarmante che deve spingerci a non abbassare l’attenzione verso la salute del nostro senso uditivo. Come? Ne parliamo con il dottor Giovanni Cugini, responsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo.

Dottor Cugini, quando iniziare a prendersi cura del proprio udito?

“Secondo le stime di incidenza in Italia di casi di sordità, l’ideale è fare un esame audiometrico dai 65 anni in poi. Ma si tratta di una patologia che può interessare tutte le fasce d’età, anche i più piccoli. Tanto è vero che la sordità neonatale è il difetto sensitivo ereditario più frequente nei neonati e, se non diagnosticata e trattata precocemente, può portare a deficit in grado di influire negativamente sullo sviluppo neurosensoriale, di apprendimento e inserimento sociale del bambino. Sicuramente però vi è un aumento significativo dei casi con l’avanzare dell’età, arrivando a toccare il 50% dell’incidenza oltre gli 80 anni”.

Quali sono le cause?

“La sordità può essere congenita, conseguenza di malattie infettive come rosolia, morbillo e meningite o anche di una particolare conformazione anatomica dell’orecchio, facilmente trattabile, che non permette il corretto drenaggio del muco dall’orecchio medio. In età avanzata è dovuta al progressivo e graduale invecchiamento delle strutture nervose dell’udito che comporta una difficoltà a livello uditivo, inizialmente solo sui suoni ad alta frequenza e poi via via anche sui suoni a media e infine bassa intensità”.

Si può parlare di prevenzione?

“Sicuramente. La prevenzione può iniziare sin dai primissimi giorni d’età, con le vaccinazioni per il morbillo, meningite, rosolia e parotite epidemica che possono prevenire le forme di sordità nei bambini ed evitando il più possibile l’esposizione ai rumori. Mi rivolgo in particolare ai lavoratori esposti a rumore professionale: è molto importante usare sistemi di protezione acustica individuale, molto spesso utilizzati non correttamente per la loro ‘scomodità’”.

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