Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ipoacusia, vale a dire non sentire distintamente i suoni e le parole, riguarda 360 milioni di persone nel mondo, di cui 7 milioni in Italia, con un progressivo aumento dei casi nei giovani tra i 15 e i 24 anni e si stima che nell’arco di 30 anni il numero di casi potrà addirittura raddoppiare. Inoltre, secondo un rapporto dell’Unione Europea, circa 2,5-10 milioni di europei rischiano danni permanenti all’udito a causa di abitudini di ascolto inadeguata.
“Anni fa il maggior rischio per l’udito era rappresentato da suoni emessi da casse acustiche e altoparlanti; da qualche anno, la sempre maggiore diffusione dell’uso di cuffie, ha sostituito quasi del tutto la ‘vecchia’ modalità di ascolto e, secondo una ricerca francese, il 65% degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni ascolta musica in cuffie per più di un’ora al giorno non sapendo che ascoltare canzoni a un volume troppo alto, oltre gli 85 decibel – vale a dire la soglia al di sopra della quale aumenta il rischio di sordità da rumore – e in maniera prolungata può provocare una sordità temporanea o permanente, anche se non immediata. Quindi, sensibilizzare giovani e meno giovani alle pratiche di ascolto sicuro e incentivare la prevenzione uditiva è il primo passo per ridurre i numeri dell’ipoacusia in tutto il mondo”, commenta il dottor Giovanni Cugini, responsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo.
Quali consigli si possono dare per prevenire i danni?
“Ascoltare la musica in cuffie per un massimo di 60 minuti al giorno e a un volume massimo di 60 decibel. Questa regola, che potremmo chiamare del 60/6, aiuta a non stressare troppo l’orecchio. Se per qualche motivo non si può rinunciare alla musica, è raccomandabile fare una pausa di 60 minuti tra una sessione d’ascolto e l’altra”.
Quali cuffie preferire?
“E’ sempre meglio preferire le cuffie a padiglione piuttosto che quelle auricolari. Le seconde, infatti, anche se sono più leggere, più comode e ‘alla moda’, riproducono il suono direttamente nel condotto uditivo. Quelle a padiglione, invece, lo fanno in modo più diffuso, come avviene normalmente. Inoltre, coprendo bene tutto l’orecchio, hanno anche una funzione di schermatura dai suoni esterni. Ovviamente acquistare cuffie di buona qualità aiuta a non danneggiare l’udito”.
I concerti estivi possono danneggiare l’udito?
“L’assidua frequentazione di concerti pone indubbiamente a rischio le nostre orecchie, visto l’alto volume della musica. Per non rinunciare però del tutto al piacere della musica dal vivo, è bene seguire alcune regole di buon senso. E’ importante cercare di stare lontano dai diffusori acustici, dar tempo all’orecchio di ‘riposarsi’ lasciando trascorrere qualche giorno tra un concerto e l’altro oppure acquistando tappi auricolari dedicati, disponibili presso i più comuni rivenditori di protesi acustiche”.
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