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Alluce rigido


Che cos’è l’alluce rigido?

Con alluce rigido si indica la condizione per cui l’articolazione del dito più grande del piede risulta essere dolorosa, limitata dal punto di vista del movimento e deformata per la formazione di un osso sul dorso della stessa articolazione.

È la patologia che riguarda il piede più diffusa nel sesso maschile la seconda in quello femminile. Spesso interessa entrambi i piedi, pur manifestandosi inizialmente solo su uno di essi, definito per questo arto dominante.

 

Quali sono le cause dell’alluce rigido?

Non si conosce una causa specifica per l’alluce rigido. Se ne conoscono però vari fattori predisponenti.

Il primo di questi è un trauma che può corrispondere a un trauma unico, a un micro-trauma ripetitivo, a una frattura intra-articolare o anche a una lesione dovuta a uno schiacciamento.

In assenza di traumi, l’alluce rigido viene correlato in particolare a una condizione che vede il metatarso del dito pollice più elevato rispetto ai metatarsi delle altre dita (c.d. “primo metatarso elevato”)

 

Quali sono le patologie correlate all’alluce rigido?

In genere l’alluce rigido si presenta in correlazione con altre condizioni come il piede piatto o la metatarsalgia biomeccanica.

 

Quali sono i sintomi legati all’alluce rigido?

Il primo sintomo dell’alluce rigido è il dolore al dito. Indicatori di questo disturbo sono anche la malformazione del dorso dell’articolazione del dito alluce oltre a una difficoltà a flettere lo stesso dito verso l’alto, in particolare quando il piede ha un’angolazione di 90° rispetto alla gamba.

Questo ultimo caso, caratterizzato da una limitata funzionalità dell’alluce, provoca un sovraccarico funzionale sulle altre dita che in genere porta alla formazione di metatarsalgia biomeccanica e di una griffe delle quattro dita minori, cioè un’evidente deformità dovuta al fatto che si tende ad appoggiare il peso del corpo sul bordo esterno del piede.

 

Come può essere individuata l’alluce rigido?

L’alluce rigido viene diagnosticato nell’ambito di una visita podologica. Il percorso terapeutico viene impostato a seguito dell’esecuzione di una radiografia del piede in carico, eseguita cioè con il paziente in posizione eretta.

Il chirurgo, per approfondire la visione d’insieme della problematica evidenziata, può inoltre richiedere l’esecuzione di esami di secondo livello come ecografia, risonanza magnetica e tomografia computerizzata.

 

Come si può curare l’alluce rigido?

L’alluce rigido può essere curato con terapia conservativa che varia a seconda dei sintomi e della gravità della condizione.

In fase precoce, all’insorgenza del dolore e di metatarsalgia, può esser utilizzato un plantare all’interno delle calzature che però non è indicato per tutte le situazioni dal momento che il suo spessore può creare disturbo e acuire il dolore quando si è in presenza di deformità o dita in griffe.

Quando l’alluce rigido è divenuto cronico può divenire necessaria l’esecuzione di un intervento chirurgico che può essere eseguito con varie tecniche, anche mininvasive, scelte dal chirurgo in base all’esigenza specifica.

Si tratta sempre e comunque di un intervento eseguito con un’anestesia periferica, con puntura eseguita dietro il ginocchio, accompagnata da una sedazione che consente al paziente di non vivere l’intervento, che viene eseguito in day surgery, con ansia o preoccupazione.

Il paziente può camminare già il giorno dopo l’intervento, appoggiando completamente il piede, indossando una speciale calzatura post-operatoria piana, studiata appositamente per chi si è sottoposto a questo tipo di intervento.