Types: ipotiroidismo
Astenia
Che cos’è l’astenia?
L’astenia è la debolezza che è conseguenza di una perdita di forza dal punto di vista muscolare. Tale debolezza non dipende quindi dall’avere compiuto sforzi in precedenza, anche se può essere aumentata da questo, e non si esaurisce nemmeno osservando un periodo di riposo assoluto.Quali sono le cause dell’astenia?
L’origine dell’astenia può essere psichica, in situazioni contraddistinte da ansia o da depressione, o fisica, nei casi in cui dipenda da una patologia. Tra le patologie che possono essere alla base di astenia ci sono: Alzheimer, artrite, artrite reumatoide, ipertiroidismo, ipotiroidismo, rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn, intolleranze alimentari, anemia, angina pectoris, aterosclerosi, celiachia, sclerosi multipla, tonsillite, varicella, sindrome premestruale e vari tumori tra cui quelli a colon-retto, fegato, rene, ovaio e stomaco.Quali sono i rimedi contro l’astenia?
Per curare l’astenia è necessario individuare la sua causa – fisica o psichica – e intervenire su questa.Astenia, quando rivolgersi al proprio medico?
In presenza di astenia è consigliabile rivolgersi al proprio medico nel caso in cui si sia in presenza di una delle patologie associabili a questo sintomo.Area medica di riferimento per l’astenia
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per l’astenia è l’Ambulatorio di Neurologia.Aumento delle transaminasi
Che cos’è l’aumento delle transaminasi?
L’aumento delle transaminasi è un sintomo che potrebbe indicare un’infiammazione o un danno alle cellule epatiche. Queste, qualora danneggiate, possono rilasciare nel circolo sanguigno transaminasi (enzimi) in quantità superiori alla norma. Nella maggior parte dei casi il problema è lieve e solamente temporaneo, ma in alcune circostanze l’aumento delle transaminasi può essere associato a un disturbo epatico più serio, a volte anche cronico.Quali malattie si possono associare all’aumento delle transaminasi?
Tra le patologie associabili all’aumento delle transaminasi ci sono le seguenti: cirrosi epatica, epatite, infarto miocardico, ipotiroidismo, allergia alimentare, calcoli cistifellea, celiachia, cirrosi biliare primitiva, malattia di Wilson, tumore al fegato, mononucleosi, pancreatite, pre-eclampsia, steatosi epatica. Si rammenta come questo non sia un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di sintomi persistenti.Quali sono i rimedi contro le transaminasi?
Per porre rimedio all’aumento delle transaminasi è necessario identificare le cause che ne sono alla base e trattarle in modo opportuno. Dopo aver rilevato livelli di enzimi epatici superiori alla norma, il medico potrebbe prescrivere degli altri esami per una diagnosi completa sulla base della quale impostare un’eventuale terapia.Con aumento delle transaminasi quando rivolgersi al proprio medico?
È il medico a chiedere, qualora lo ritenga necessario, un’analisi dei livelli di transaminasi nel sangue ed è solo il medico a poter interpretare – correttamente – i risultati degli esami.Aumento di peso
Che cos’è l’aumento di peso?
L’aumento del peso corporeo – qualora sopravvenga in un breve periodo di tempo e non sia dovuto a ragioni legate all’alimentazione o a una gravidanza – può rappresentare il sintomo di un problema di salute.Quali sono le cause dell’aumento di peso?
L’aumento di peso può essere determinato da varie patologie, tra le quali ci sono essere: ipotiroidismo, intolleranze alimentari, sindrome dell’ovaio policistico, sindrome premestruale.Quali sono i rimedi contro l’aumento di peso?
Al fine di curare un aumento di peso improvviso e all’apparenza immotivato sarà necessario individuare e intervenire con delle terapie specifiche, indicate dal medico, sulle cause che ne stanno alla base.Aumento di peso, quando rivolgersi al proprio medico?
Il problema dovrà essere sottoposto all’attenzione del medico curante qualora si presenti improvvisamente e senza essere collegato a motivi di alimentazione o gravidanza.Basofili
Che cosa sono i basofili?
I basofili sono globuli bianchi prodotti dal midollo osseo. Così come i neutrofili e gli eosinofili, i basofili rilasciano alcune sostanze chimiche, come l’istamina e l’eparina, che sono utili per la mediazione delle risposte allergiche e infiammatorie. In particolare, questi globuli bianchi sono collegati alle risposte predisposte nei confronti delle allergie in genere e alla presenza di alcuni tipi di parassiti tra cui i vermi intestinali. La presenza di basofili aumenta quando c’è presenza di alcune patologie come l’artrite reumatoide giovanile, la rettocolite ulcerosa, alcune malattie endocrine come l’ipotiroidismo e il diabete, alcune infezioni come la varicella e quando si sta seguendo una cura a base di farmaci estrogeni.Caffè espresso
Il caffè espresso è una bevanda che viene preparata nel bar utilizzando una macchina che sottopone la polvere del caffè – macinata sottile – a un’infusione ad alta pressione.
Quali sono le proprietà nutrizionali del caffè espresso?
In 100 ml di caffè espresso – l’equivalente di circa tre tazzine da bar – c’è un apporto di circa 9 calorie. Nella stessa quantità sono presenti:- 97 g di acqua
- 0,12 g di proteine
- 0,18 g di lipidi
- 1,67 g di carboidrati
- 0,2 mg di vitamina C (acido ascorbico)
- 0,001 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,177 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 5,207 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,002 mg di vitamina B6 (piridossina)
- 1 µg di vitamina B9 (acido folico)
- 0,01 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 0,1 µg di vitamina K (naftochinone)
- 2 mg di calcio
- 0,13 mg di ferro
- 80 mg di magnesio
- 7 mg di fosforo
- 115 mg di potassio
- 14 mg di sodio
- 0,05 mg di zinco.
Quando non bisogna bere caffè espresso?
Il consumo di caffè può ridurre l’efficacia degli integratori di ferro e può interferire con l’assorbimento di alendronato, un farmaco che viene utilizzato per combattere l’osteoporosi. L’assunzione di antibiotici chinoloni può invece contribuire ad aumentare l’assorbimento della caffeina. Il caffè e sconsigliato quando si soffre di glaucoma, di ipotiroidismo e di problematiche mediche che riguardano il fegato, l’intestino, lo stomaco, i reni, il cuore, il pancreas e il sistema nervoso. In tutti questi casi, prima di consumare questa bevanda, è bene chiedere consiglio al proprio medico.Quali sono i possibili benefici del caffè espresso?
Il caffè stimola il sistema nervoso centrale, riduce la sensazione di sonno e aumenta quella di benessere. Ha effetti tonici e stimolanti anche sul cuore e a livello di funzioni psichiche, dal momento che aumenta la facilità di ragionamento e migliora le capacità mnemoniche. Dal punto di vista digestivo, stimola la secrezione gastrica e biliare. Diminuisce l’appetito e riduce la sensazione di fame. Può essere utile come analgesico contro il mal di testa e gli vengono riconosciute proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.Quali sono le controindicazioni del caffè espresso?
Un consumo eccessivo di caffè può provocare effetti negativi che variano a seconda della soglia di tollerabilità di ciascuno e che possono essere: palpitazioni, tremori, insonnia, ipereccitabilità e acidità di stomaco. Altri effetti possono essere ipertensione e stati depressivi o possono essere inasprite malattie come reflusso gastrico e gastrite. Il suo consumo, a causa della sua azione neurostimolante, è inadatto ai bambini.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Capelli fragili e secchi
Che cosa si intende per capelli fragili e secchi?
I capelli possono apparire fragili, secchi e senza luminosità per diversi motivi. Esclusi i fattori climatici e quelli dovuti a trattamenti estetici aggressivi, quando i capelli appaiono spezzati, radi, e secchi potrebbe essere un sintomo di disturbi alimentari come l’anoressia nervosa, patologie associabili alla funzionalità della tiroide e delle paratiroidi e altre condizioni che impediscono ai capelli di trattenere l’umidità.Quali malattie si possono associare ai capelli fragili e secchi?
Tra le principali patologie associabili ai capelli fragili e secchi ci sono le seguenti: ipoparatiroidismo, ipotiroidismo, malattia di Hashimoto, malattia di Menkes, AIDS, anoressia, aterosclerosi, ipertiroidismo. Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia in caso di sintomi persistenti.Quali sono i rimedi contro i capelli fragili e secchi?
Qualora i capelli fragili e secchi siano sintomo di una condizione patologica, a oggi non esiste un trattamento locale che consenta di ripristinare in modo efficace le caratteristiche normali del capello. In ogni caso – sino a quando non si riceve una terapia adeguata – valgono le regole generali di cura per i capelli fragili: evitare di lavarli troppo frequentemente e con saponi aggressivi, evitare di asciugarli in modo violento o di stirarli a mezzo di piastre. Si consiglia un’alimentazione equilibrata e varia allo scopo di garantire tutti i nutrienti necessari alla salute dei capelli.Con i capelli fragili quando rivolgersi al proprio medico?
Qualora dopo questi rimedi i capelli restino comunque fragili e secchi, bisogna consultare il medico o il dermatologo. Lo specialista – dopo avere eseguito esami specifici per stabilire le caratteristiche dei capelli – potrebbe richiedere degli esami clinici per il dosaggio degli ormoni tiroidei. Se con i capelli fragili si presentano altri sintomi come sonnolenza, stanchezza, aumento di peso, stipsi, problemi di memoria, depressione e per le donne mestruazioni irregolari è probabile che ci si trovi di fronte a una disfunzione della ghiandola tiroidea.Crampi muscolari
Che cosa sono i crampi muscolari?
I crampi muscolari sono spasmi o contrazioni dei muscoli che si verificano improvvisamente e in modo indipendente dalla volontà del soggetto interessato. Di solito compaiono durante o dopo un’attività fisica particolarmente intensa o nel corso della notte. Durano pochi secondi, al massimo qualche minuto.Quali sono le cause dei crampi muscolari?
I crampi muscolari collegati ad attività fisica sono determinati da una scarsa idratazione con conseguente carenza di sali minerali. I crampi possono però essere provocati anche da alcune malattie, tra le quali si possono ricomprendere: acidosi metabolica, insufficienza renale, trombosi venosa profonda, vene varicose, ipotiroidismo, tromboflebite.Quali sono i rimedi contro i crampi muscolari?
In caso di crampi muscolari associati ad attività fisica il consiglio è quello di bere un’adeguata dose d’acqua e di integrare la perdita di sali minerali. Qualora si incorra in un crampo muscolare, sarà necessario interrompere l’attività in corso e svolgere dello stretching al fine di distendere il muscolo. Se dopo il crampo permane un indolenzimento al muscolo, potrà essere necessaria l’assunzione di antinfiammatori o di altro tipo, a discrezione del medico.Crampi muscolari, quando rivolgersi al proprio medico?
I crampi necessitano di una visita specifica se sono frequenti, durano a lungo e sono particolarmente dolorosi.Diminuita sudorazione
Che cosa si intende con diminuita sudorazione?
L’assenza o la riduzione di sudorazione è un sintomo di diversa origine che si caratterizza per il fatto che le ghiandole sudoripare non riescono o non possono funzionare in modo corretto. Questa condizione – nota anche come ipoidrosi o anidrosi – può interessare tutto il corpo oppure una o più aree del corpo.Quali malattie si possono associare alla diminuita sudorazione?
Tra le principali patologie collegate alla diminuita sudorazione ci sono le seguenti: ittiosi, malattia di Fabry, morbo di Hashimoto, malattia di Parkinson, psoriasi, sclerodermia, sindrome di Horner, amiloidosi, atrofia multisistemica o Ams, carcinoma polmonare a piccole cellule, dermatite, diabete, infezioni della pelle, ipotiroidismo, sindrome di Ross, sindrome di Sjögren, sindromi genetiche, traumi, uso di farmaci. Si ricorda che questo elenco non è da ritenersi esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di sintomi persistenti.Quali sono i rimedi contro la diminuita sudorazione?
Quando la sudorazione diminuisce drasticamente sino ad azzerarsi, il disturbo è collegato alla mancanza di una funzione fondamentale per la termoregolazione perché il sudore consente di abbassare la temperatura corporea sia a riposo che – soprattutto – nel corso di attività che comporti uno sforzo fisico. I rimedi per la diminuzione del sudore devono essere sempre connessi al trattamento della patologia e concordati con il proprio medico curante. Ad esempio – se a provocarlo è l’uso di alcuni medicinali – potrebbe essere utile, dopo averne parlato con il medico, rivedere il dosaggio del medicinale.In presenza di diminuita sudorazione quando rivolgersi al proprio medico?
Quando la mancanza di sudorazione si associa ad altri sintomi come crampi muscolari, debolezza, vertigini, arrossamento della cute e sensazione eccessiva di calore è necessario rivolgersi al proprio medico.Dolore articolare
Che cos’è il dolore articolare?
Il dolore articolare è una manifestazione dolorosa che colpisce una o più articolazioni del corpo: spalla, gomito, polso, anca, ginocchio e caviglia.Quali sono le cause del dolore articolare?
Il dolore articolare in genere trae origine da patologie che si presentano in età avanzata, ma può essere generato anche da altre patologie, come artrite, artrite reumatoide, borsite, artrosi, gotta, ipotiroidismo, epatite, morbo di Crohn, osteoporosi, tendinite, tenosinovite, psoriasi, sindrome premestruale. Può anche essere conseguenza di traumi o fratture ossee.Come si manifesta il dolore articolare?
Il dolore articolare si presenta con un dolore alle ossa e alle articolazioni profondo e continuo, spesso accompagnato da infiammazione e gonfiore.Quali sono i rimedi contro il dolore articolare?
Per contrastare e ridurre il dolore articolare è necessario intervenire sulla causa che ne sta alla base. Se la causa è un’artrite o l’artrosi, sotto stretto constrollo medico, sarà possibile intervenire con farmaci antidolorifici e antinfiammatori. A seconda della gravità, negli altri casi sarà possibile intervenire con massaggi, bagni caldi, applicazioni con ultrasuoni o sedute di fisioterapia sempre da associare al riposo.Dolore articolare, quando rivolgersi al proprio medico?
In presenza di dolore articolare è necessario rivolgersi al proprio medico curante nei casi in cui:- il dolore persista per tre o più giorni e sia associato a febbre, gonfiore o arrossamento della parte interessata
- dolore intenso che renda difficoltoso il movimento
- dolore che sia conseguenza di un trauma o di una contusione, situazione che può dover richiedere, a seconda della sua gravità, un passaggio al più vicino pronto soccorso.
Area medica di riferimento per il dolore articolare
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per il dolore articolare è l’Unità Operativa di Ortopedia, Chirurgia articolare e Traumatologia dello sport.Galattorea
Che cos’è la galattorea?
La galattorea è una perdita di latte dal capezzolo. Riguarda le donne in gravidanza, alla fine dell’allattamento o a seguito di situazioni particolari. Le fuoriuscite che hanno un colorito strano o sono mischiate a sangue o sono presenti in un solo capezzolo possono essere il segnale di qualcosa di grave. La galattorea può riguardare anche i bambini, provocata da problemi temporanei legati agli ormoni che in genere si risolvono nell’arco di due settimane.Quali sono le cause della galattorea?
La galattorea può essere provocata da un’infezione, da un’infiammazione, da un trauma al seno, da uno sfregamento eccessivo dei capezzoli, dal consumo di alcuni farmaci o di alcune erbe come l’anice e il finocchio. Può essere inoltre causata da varie patologie tra cui: ipotiroidismo, insufficienza renale, sindrome dell’ovaio policistico, cancro al seno e sindrome di Paget.Quali sono i rimedi contro la galattorea?
La cura della galattorea dipende dall’individuazione della sua causa e dalla cura di questa. In alcune circostanze può essere sufficiente tenere sotto controllo la situazione, in altre – su indicazione del medico – può bastare modificare una cura farmacologica in essere, in altre ancora può essere utile utilizzare creme a uso topico.Galattorea, quando rivolgersi al proprio medico?
In presenza di galattorea è meglio chiedere al più presto consiglio al proprio medico, soprattutto nel caso in cui le perdite siano miste a sangue o riguardino solo uno dei due seni.Area medica di riferimento per la galattorea
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per la galattorea è l’Ambulatorio di Senologia.Gonfiore palpebrale
Che cos’è il gonfiore palpebrale?
Il gonfiore palpebrale è un gonfiore che è causato da un accumulo di liquidi nei tessuti che circondano l’occhio. Può manifestarsi in un solo occhio o in tutti e due.Quali altri sintomi possono essere associati al gonfiore palpebrale?
Il gonfiore palpebrale può associarsi a vari altri sintomi come: dolore all’occhio, prurito all’occhio, infiammazione della congiuntiva, lacrimazione, problemi di vista, secchezza oculare, secrezioni oculari o arrossamento della palpebra.Quali sono le cause del gonfiore palpebrale?
Il gonfiore palpebrale può essere causato da varie situazioni che riguardano traumi, ustioni, allergie, abuso o uso inappropriato di lenti a contatto oltre a un certo numero di patologie. Tra queste ultime sono ricomprese: congiuntivite, glaucoma, cellulite orbitaria, ulcera corneale, dermatite seborroica, allergie alimentari, allergia da contatto, allergie respiratorie, ipertiroidismo, ipotiroidismo, herpes simplex, orzaiolo e rosacea.Quali sono i rimedi contro il gonfiore palpebrale?
Pe curare il gonfiore palpebrale occorre individuarne la causa e intervenire su questa. Le forme più leggere possono essere curate con medicinali da banco come colliri, quelle più complesse richiedono invece l’uso di pomate antibiotiche, acquistabili solo su presentazione di una ricetta medica. Se c’è allergia il medico può disporre l’utilizzo di colliri o di farmaci antistaminici da assumere per via orale. Se il gonfiore è invece causato da herpes o congiuntivite si potranno utilizzare colliri, farmaci antinfiammatori, antivirali o, nel caso, anche antibiotici.Gonfiore palpebrale, quando rivolgersi al proprio medico?
Se il gonfiore palpebrale è associato a dolore e perdura nel tempo è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante. Se il gonfiore è derivato da un trauma, invece, è sempre meglio rivolgersi al pronto soccorso.Area medica di riferimento per il gonfiore palpebrale
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per il gonfiore palpebrale è il Centro Oculistico.Iodio
Che cos’è lo iodio?
Lo iodio è un oligoelemento presente in piccole quantità nell’organismo, fondamentale per mantenerlo sano. È quindi da annoverare nella categoria dei microelementi che, al contrario dei macroelementi – come calcio, fosforo, magnesio, potassio, zolfo, sodio e cloro – sono già presenti in natura nell’organismo.A cosa serve lo iodio?
Lo iodio è un componente essenziale degli ormoni tiroidei. Per questa ragione, è un elemento importante per le funzioni regolate da questi ormoni, tra cui la regolazione della temperatura corporea, il metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine, nonché il metabolismo basale e la formazione del sistema nervoso centrale e dello scheletro, sia durante la gestazione, sia durante l’infanzia. Inoltre, lo iodio sembra svolgere anche altre attività biologiche, ad esempio a livello del sistema immunitario.In quali alimenti è contenuto lo iodio?
La principale fonte alimentare di iodio è il pesce. Anche le alghe ne contengono una buona quantità. Negli altri alimenti è presente in dosi molto variabili. Si trova, ad esempio, nel latte, nelle uova, nella carne e nei cereali. Anche frutta e verdura possono contenerne, ma in quantità che dipendono fortemente dalla presenza di iodio nel terreno su cui sono coltivate, dall’uso di fertilizzanti e dalle pratiche di irrigazione. Tale variabilità significa che le quantità di iodio spesso assunte non sono sufficienti a soddisfare le esigenze dell’organismo. Per tale ragione, sia il Ministero della Salute sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano di prevenire queste carenze utilizzando sale iodato al posto del comune sale da cucina.Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?
Il fabbisogno giornaliero raccomandato di iodio per un individuo adulto è di 150 mg (valore di riferimento europeo). Il fabbisogno varia tuttavia a seconda dell’età ed è maggiore nelle donne in gravidanza e in allattamento, raggiungendo i 220-290 mg al giorno.Quali sono le conseguenze della carenza di iodio?
La carenza di iodio ha vari effetti negativi sulla crescita e sullo sviluppo ed è il principale fattore di rischio modificabile per il ritardo mentale. Di conseguenza, la produzione insufficiente di ormoni tiroidei in gravidanza e nella prima infanzia possono causare effetti irreversibili. Con la gestazione può, ad esempio, causare aborti, cretinismo, spasticità motoria, sordità, ritardi nello sviluppo fisico e sessuale e aumento del rischio di sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Nei bambini, lievi carenze di sodio possono ridurre il quoziente intellettivo. Da adulta, la carenza di iodio può portare a un ipotiroidismo spesso associato al gozzo. Altri possibili problemi includono la compromissione della funzione mentale e della produttività lavorativa e, nel caso di carenza cronica, un aumento del rischio di cancro follicolare della tiroide.Quali sono le conseguenze di un eccesso di iodio?
Un eccesso di iodio può causare gli stessi sintomi delle sue carenze, tra cui l’ipotiroidismo e il gozzo. Altre possibili conseguenze sono l’ipertiroidismo, la tiroidite e il tumore papillare della tiroide. Le intossicazioni acute sono rare. I sintomi includono bruciore alla bocca, alla gola e allo stomaco, febbre, dolori addominali, nausea, vomito e dissenteria, polso debole e coma.È vero che lo iodio fa bene alla tiroide?
Sì, è vero. Il funzionamento della tiroide è regolato dall’ormone TSH, che aumenta l’assorbimento di iodio da parte della tiroide, utile per stimolare la sintesi degli ormoni tiroidei. Garantire una corretta assunzione di iodio evita carenze che causano il gonfiore della tiroide nel tentativo di assorbire questo elemento.Ipoidrosi
Che cos’è l’ipoidrosi?
L’ipoidrosi è un’anormale diminuzione della sudorazione. È spesso determinata da altre condizioni mediche che ne sono alla base, tra cui lesioni cutanee provocate da infezioni, traumi o infiammazioni, ma anche patologie che determinano la diminuzione del funzionamento delle ghiandole sudoripare (come accade nel lupus eritematoso sistemico e nella sindrome di Sjogren). Può essere accompagnata dalla secchezza della pelle nel distretto corporeo che è interessato dal disturbo.Quali malattie si possono associare all’ipoidrosi?
Tra le patologie che possono essere associate all’ipoidrosi, ci sono: lupus eritematoso sistemico, psoriasi, sindrome di Sjögren, traumi, amiloidosi, diabete insipido, febbre tifoide, ipotiroidismo, lebbra. Si ricorda che tale elenco non è esaustivo ed è sempre opportuno chiedere consulto al proprio medico.Quali sono i rimedi contro l’ipoidrosi?
Atteso che all’origine dell’ipoidrosi possono esserci molteplici cause, al fine di identificare un trattamento adatto a risolvere la condizione è necessario risalire alla patologia che ne è alla base e lavorare su di questa.Con l’ipoidrosi quando rivolgersi al proprio medico?
È sempre consigliato consultare il proprio medico in caso di violento trauma o nel caso di malattie già diagnosticate in precedenza (si veda l’elenco delle malattie associate).Macroglossia
Che cos’è la macroglossia?
La macroglossia è un ingrossamento esagerato e diffuso della lingua, che può essere causato da varie problematiche e che può rendere più difficile parlare, masticare e anche respirare.Quali sono le cause della macroglossia?
La macroglossia può dipendere da endocrinopatie (come l’ipertiroidismo o l’acromegalia), da un’ipertrofia muscolare, da una neoplasia, da malformazioni vascolari o da cause congenite (come la sindrome di Down). Talvolta può derivare da un’allergia e in tal caso possono essere presenti anche vomito, nausea, prurito, tachicardia, e problemi respiratori.Quali patologie possono essere collegate alla macroglossia?
Tra le patologie che possono essere collegate alla macroglossia ci sono: acromegalia, allergie alimentari, sindrome di Down, tumori della lingua, allergie a farmaci, allergie da contatto, amiloidosi, ipertrofia muscolare, ipotiroidismo, malformazioni vascolari. Si tratta di un elenco solo indicativo, in presenza di dubbi si consiglia di consultare un medico.Quali sono i rimedi contro la macroglossia?
In presenza di macroglossia interviene sulla patologia che l’ha causata. È necessario pertanto individuarne l’origine tramite l’aiuto di un medico per scegliere la cura più idonea.Microcefalia
Che cos’è la microcefalia?
La microcefalia è una condizione che consiste in una ridotta crescita del cranio, rispetto al resto del corpo, ed è spesso associata a un ritardo mentale. Altro caso invece è la microsomia che prevede una limitata – ma proporzionata – crescita del corpo.Quali sono le cause della microcefalia?
La microcefalia può avere origine ereditaria o può essere riconducibile a una malattia che colpisce il cranio del bambino in età fetale. In ogni caso si ha compromissione delle funzioni psichiche.Quali patologie possono essere associate alla microcefalia?
Tra le patologie che possono essere associate alla microcefalia ci sono: infezioni durante la gravidanza (rosolia, citomegalovirus, toxoplasmosi), sindrome di Down, ipotiroidismo congenito, sindrome alcolica fetale. Si tratta di un elenco meramente indicativo, per cui in presenza di dubbio si consiglia sempre di consultare il proprio curante.Microcefalia, quando rivolgersi al proprio medico?
In presenza di microcefalia si consiglia di rivolgersi al proprio medico che suggerirà una visita dallo specialista più adatto.Noci
La noce è il frutto della pianta appartenente al genere Juglas, originaria dell’India e del Mar Caspio, che gli antichi romani chiamavano Jovis glans (la ghianda di Giove), in quanto pianta consacrata al re degli dei.
La noce è un frutto composto da un involucro esterno carnoso (mallo), da un nocciolo interno legnoso diviso in due metà (endocarpo) e da un seme interno (gheriglio). Dal punto di vista alimentare, dunque, a essere ingerito è il seme.
Quali sono le proprietà nutrizionali delle noci?
100 grammi di gheriglio di noce offrono un apporto di circa 582 calorie, ripartite in questo modo: 89% lipidi, 7% proteine e 4% carboidrati. Nella stessa quantità sono presenti:- 9,2 g di acqua
- 10,5 g di proteine
- 57,7 g di lipidi (fra cui acidi grassi omega 3)
- 1,9 g di amido
- 3,4 g di zuccheri solubili
- 3,5 g di fibra
- 0,8 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,58 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,17 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 6 µg di vitamina A (retinolo)
- vitamina B8 (biotina)
- 375-500 g di potassio
- 238 mg di fosforo
- 131 mg di calcio
- 3 mg di sodio
- 2,6 mg di ferro
- magnesio
- rame
- manganese
- molibdeno