Types: antibiotici
Batteriuria
Che cos’è la batteriuria?
La batteriuria consiste nella presenza, all’interno delle urine appena emesse, di batteri in notevole quantità. Atteso che le urine, a differenza delle feci, sono sterili, la presenza di batteri al loro interno è solitamente indice di probabili infezioni in corso a carico del tratto urinario.Quali malattie si possono associare a batteriuria?
Tra le patologie che si possono collegare alla batteriuria ci sono: pielonefrite, trichomonas, cistite, clamidia, uretrite. Si rammenta come tale elenco non sia esaustivo e come sia sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di sintomi persistenti.Quali sono i rimedi contro la batteriuria?
La cura della batteriuria è a base di antibiotici. Durante la cura antibiotica è consigliabile riposare molto e mantenere una buona idratazione, anche a mezzo di tè e tisane. Ciò perché l’assunzione di molti liquidi contribuisce a diluire la presenza dei batteri nella vescica urinaria e a facilitarne l’espulsione.Con la batteriuria quando rivolgersi al proprio medico?
In caso di batteriuria è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico per avere un comptente consiglio sul da farsi.Cappuccino
Il cappuccino è una bevanda che viene preparata con l’aggiunta di caffè a una tazza di latte in precedenza scaldato e montato a schiuma.
Quali sono le proprietà nutrizionali del cappuccino?
Una tazza di cappuccino offre un apporto di circa 120 calorie. Di queste almeno 50 sono sotto forma di grassi. Nella stessa quantità sono presenti:- 10 grammi di carboidrati
- 7 grammi di proteine
- 6 grammi di grassi
- vitamina A (retinolo)
- vitamina C (acido ascorbico)
- sodio
- calcio
- ferro.
Quando non bisogna bere cappuccino?
Il consumo di latte può interferire con l’assunzione di alcuni antibiotici, come le tetracicline e la ciprofloxacina. La stessa interferenza con antibiotici può sorgere anche dal consumo di caffè, che può entrare in conflitto anche con altri principi attivi come la clozapina e l’efedrina. In caso di dubbio meglio chiedere consiglio al proprio medico.Quali sono i possibili benefici del cappuccino?
Non si conoscono particolari benefici derivanti dal consumo di cappuccino, nonostante la presenza di vitamina A e ferro.Quali sono le controindicazioni del cappuccino?
La presenza di caffeina può portare, quando assunta in dosi eccessive, a stati d’ansia, insonnia e nervosismo e può essere controindicata quando si è in presenza di problemi di natura cardiovascolare come la pressione alta o di altre patologie come osteoporosi, diabete, glaucoma, diarrea o sindrome del colon irritabile. Il latte di vacca non deve essere consumato quando si è in presenza di intolleranza al lattosio.Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.Disuria
Che cos’è la disuria?
La disuria è una condizione patologica che indica solitamente delle difficoltà, irregolarità e dolore nell’emissione di urina, spesso associata a tenesmo vescicale; questa è una contrazione spasmodica e dolorosa dello sfintere vescicale associata a una continua necessità di urinare (le urine vengono emesse in modica quantità o non vengono emesse). La causa alla sua base è da ricercare nella presenza di affezioni a carico dell’apparato urinario, come uretriti, prostatiti e cistiti, che impediscono all’apparato stesso di funzionare in modo corretto. È una condizione che può essere associabile a diverse patologie.Quali malattie si possono associare alla disuria?
Tra le patologie che possono risultare connesse alla disuria ci sono: tifo, trauma (lesioni o irritazioni), trichomonas, uretrite, vaginite, colica renale, colite, epididimite, gonorrea, herpes genitale, insufficienza renale, calcoli renali, cancro alla prostata, cancro della vescica, carcinoma della cervice uterina, cistite, clamidia, ipertrofia prostatica benigna, malattia infiammatoria pelvica, orchite, pielonefrite, prostatite. Si ricorda che questo elenco non è esaustivo ed è sempre opportuno chiedere consulto al proprio medico, soprattutto qualora il disturbo persista da più giorni.Quali sono i rimedi contro la disuria?
La disuria richiede sempre l’intervento del medico e non può essere trattata autonomamente. Al fine di poter risolvere la disuria è difatti fondamentale scoprirne la causa alla sua base che potrebbe essere una malattia neoplastica, la presenza di calcoli oppure un’infezione (in quest’ultimo caso, ad esempio, il trattamento prevederà la prescrizione di antibiotici mirati in base al tipo di infezione rilevato). Tranne che nei casi di controindicazioni mediche, per alleviare il dolore e il fastidio nel tratto urinario, tra i medicinali prescritti trovano spesso spazio gli antidolorifici.Con la disuria quando rivolgersi al proprio medico?
In caso di disuria è sempre opportuno richiedere il parere del proprio medico di fiducia.Dolore facciale
Che cos’è il dolore facciale?
Con dolore facciale si fa riferimento a una manifestazione dolorosa prolungata in qualsiasi parte del volto (compresi bocca, occhi e orecchie). Di solito è associato a mal di testa, in particolare ad emicrania, ma può essere provocato da traumi e da altre condizioni come infezioni, sinusite, orali, ulcere, infiammazione del nervo trigemino, provocati talvolta da bruschi colpi di freddo.Quali malattie si possono associare al dolore facciale?
Tra le principali patologie associabili al dolore facciale ci sono le seguenti: disordine o disfunzione temporomandibolare (DTM), emicrania, fratture, infezione da Herpes Zoster (fuoco di Sant’Antonio), infiammazione del nervo trigemino, otite, parotite, artrite, artrosi, ascessi, attacco cardiaco, bruxismo, calcolosi salivare, carie, cefalea, parodontite, poliposi nasale, sinusite, traumi, tumore delle ghiandole salivari. Si rammenta che questo non è un elenco esaustivo e che è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia qualora i sintomi persistano.Quali sono i rimedi contro il dolore facciale?
Al fine di ridurre il dolore facciale nei casi transitori potrebbe essere consigliabile l’impiego di antinfiammatori e l’applicazione di impacchi caldi. Nel caso di dolore associabile a sinusite, la terapia prevede l’uso di antibiotici sotto stretto controllo medico. Nel caso di infezione virale, invece, è prevista l’assunzione di antivirali, ma solo dopo prescrizione del medico. Chi è affetto da bruxismo potrebbe aver sollievo utilizzando un bite notturno. Inoltre potrebbe essere raccomandabile non consumare cibi duri, gommosi o chewing-gum e in generale tutti quegli alimenti che necessitano di una masticazione prolungata.Quando rivolgersi al proprio medico?
Al fine di alleviare il dolore facciale bisogna chiedere consiglio al medico di famiglia o un consulto a uno specialista come l’otorinolaringoiatra oppure a specialisti come il chirurgo maxillo-facciale, il dentista e lo gnatologo. Solo dopo un approfondimento diagnostico sarà possibile inquadrare la causa precisa. In caso in cui il dolore sia successivo a un trauma è necessario ricorrere alle cure del Pronto Soccorso allo scopo di stabilire se ci sia una frattura. Lo stesso vale qualora il dolore appaia improvvisamente e si irradi al braccio sinistro o al torace. Se il dolore proviene da una causa ignota, e in tutti gli altri casi, bisogna riferire la sintomatologia al curante che indicherà la terapia e lo specialista cui rivolgersi.Erosioni cutanee
Che cosa sono le erosioni cutanee?
Le erosioni cutanee sono lesioni a carico della parte più superficiale della pelle, che si caratterizzano per la perdita di parti di epidermide. Ciò può avvenire a causa di traumi, anche se le condizioni che le causano più di frequente sono patologie dermatologiche (specialmente di tipo infettivo). Le erosioni compaiono per l’effetto di malattie che provocano vescicole, come le afte (stomatiti) del cavo orale. Si parla anche di ulcere ed escoriazioni che identificano due tipologie più gravi di erosione cutanea.Quali malattie possono associarsi alle erosioni cutanee?
Tra le principali patologie che si possono associare alle eorsioni cutanee ci sono: epidermolisi bollosa, porfiria, herpes simplex, pemfigo volgare.Quali sono i rimedi contro le erosioni cutanee?
Nella maggior parte dei casi le erosioni cutanee non richiedono trattamenti specifici. Qualora si tratti di erosioni interne al cavo orale, si consigliano trattamenti per le stomatiti che prevedono risciacqui con bicarbonato di sodio ed acqua, l’impiego di pomate o gel antidolorifici, l’assunzione di integratori a base di zinco e vitamina B12. In tutti gli altri casi, saranno indicate pomate a uso locale, a base di antibiotici e agenti che favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Bisogna proteggerle dall’aria al fine di evitare le infezioni e prestare attenzione a mantenere asciutta la zona.Eroioni cutanee, quando rivolgersi al proprio medico?
È necessario avvisare il proprio medico curante qualora l’erosione cutanea persista per più di 7-10 giorni e in special modo se è associato a dolore, febbre ed altri sintomi improvvisi.Area medica di riferimento per l’eritema
In Humanitas Gavazzeni Bergamo l’area medica cui rivolgersi in caso di eritema è il Servizio di Dermatologia.Febbre
Che cos’è la febbre?
La febbre è l’aumento della temperatura corporea dovuta a una reazione da parte dell’organismo a fenomeni naturali anomali, generalmente di natura infettiva. Il nostro corpo ha una temperatura che varia tra i 36 e i 37,2 gradi, che è mantenuta in equilibrio da meccanismi di regolazione che possono essere disturbati nella loro attività dall’attacco di elementi esterni. Un esempio classico è quello della presenza di una sindrome influenzale, con il corpo che reagisce all’attacco dei virus con un aumento della temperatura finalizzata alla loro neutralizzazione. In genere l’aumento della temperatura corporea non è un condizione pericolosa, lo può però diventare quando la febbre si spinge oltre i 40 gradi, soprattutto per i bambini o per i neonati, per cui le temperature elevate possono essere addirittura letali.Quali altri sintomi possono essere associati alla febbre?
Alla febbre si possono associare altri sintomi, come: mal di testa, brividi, sudorazione, dolori muscolari, stanchezza, disidratazione, sudorazione. In caso di febbre elevata ci possono essere convulsioni, allucinazioni e stato confusionale.Quali sono le cause della febbre?
Tra le cause della febbre possono esserci infiammazioni (come artrite reumatoide o vasculiti), infezioni (di natura virale o batterica), uso di farmaci e vaccini, colpi di calore o esiti di interventi chirurgici.Febbre, quando rivolgersi al proprio medico?
Si consiglia di rivolgersi al proprio medico curante quando la febbre perdura da qualche giorno e sia associata a nausea, vomito, mal di gola, difficoltà respiratorie, astenia, gonfiore dei linfonodi, dolore addominale, eruzione cutanea, oppressione al torace, perdita di coscienza e mancanza d’appetito.Come possono essere individuate le cause della febbre?
Per curare la febbre occorre risalire alle cause che ne sono alla base e intervenire su queste. La causa può essere individuata attraverso semplici esami del sangue, esami delle urine o tamponi faringei. Possono però anche essere richiesti esami più complessi come TAC, radiografia o altri di diagnostica per immagini, con l’obiettivo di escludere condizioni che potrebbero essere alla base dello stato febbrile.Come può essere curata la febbre?
La febbre in genere tende a scomparire da sé, in modo spontaneo, quando è collegata a stati influenzali o a raffreddamento, e viene osservato un periodo di riposo contraddistinto da un’abbondante assunzione di liquidi. Nel caso di febbre elevata si può intervenire con farmaci anti-infiammatori non steroidei, come l’aspirina (acido acetilsalicilico) o l’ibuprofene o con antipiretici come il paracetamolo. Attenzione: gli antibiotici non sono efficaci in caso di semplice influenza e sono invece utili quando si debba curare una sovrainfezione batterica.Flatulenza
Che cos’è la flatulenza?
La flatulenza consiste nell’emissione di gas intestinali che vengono generati dalla non corretta digestione dei cibi nella parte dell’intestino chiamata colon.Quali altri sintomi possono essere associati alla flatulenza?
La flatulenza può accompagnarsi a perdita di peso senza motivo, dolore al petto, stitichezza (stipsi), dolore addominale, diarrea o sangue nelle feci.Quali sono le cause della flatulenza?
La flatulenza può essere causata:- dall’ingestione di aria
- dai disturbi della digestione
- dall’assunzione di alcuni medicinali – tra i quali gli antibiotici – che provocano cambiamenti della flora batterica intestinale
- dal cattivo assorbimento dei carboidrati.
Quali sono i rimedi contro la flatulenza?
La flatulenza può essere evitata o curata intervenendo nei confronti della propria alimentazione – mangiando lentamente ed eliminando cibi e bevande che la possano scatenare, tra i quali si possono elencare: pane integrale, legumi, funghi, bevande gassate, birra – e svolgendo una moderata ma costante attività fisica. In presenza di un’intolleranza al lattosio la presenza di questo disturbo può richiedere l’assunzione di medicinali o integratori probiotici. In generale sarà opportuno ridurre il consumo di cibi grassi che – essendo più difficili da digerire – rallentano il processo digestivo, favorendo invece la fermentazione dei cibi nell’intestino.Flatulenza, quando rivolgersi al proprio medico?
È sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora la flatulenza sia accompagnata ad altri sintomi (quali la diarrea, il sangue nelle feci o una perdita di peso ingiustificata) perché in questi casi il problema potrebbe essere il sintomo di una patologia che deve essere tenuta sotto controllo tramite delle cure specifiche.Area medica di riferimento per la flatulenza
In Humanitas Castelli Bergamo l’area medica di riferimento per la flatulenza è il Servizio di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva.Gengive gonfie
Che cosa si indica con gengive gonfie?
Si hanno gengive gonfie quando il tessuto molle che circonda i denti – appunto le gengive – risulta essere ingrossato e arrossato se non, addirittura, sporgente.Quali sono le cause delle gengive gonfie?
Le gengive posso essere gonfie a causa di carenze nutrizionali o di infezioni e infiammazioni dovute a condizioni particolari come gengiviti causate dall’aumento del flusso sanguigno durante la gravidanza. Tra le patologie che possono causare gengive gonfie ci sono: diabete, gengivite, parodontite e scorbuto.Quali sono i rimedi contro le gengive gonfie?
In presenza di gengive gonfie bisogna curare molto la propria igiene orale, per contrastare la formazione e il proliferare di batteri. È necessario inoltre evitare il consumo di sostanze che possano irritare le gengive come alcol e tabacco oltre a collutori e dentifrici troppo aggressivi. In base alla causa, il medico può prescrivere trattamenti a base di antibiotici o più semplicemente indicare collutori e dentifrici più adatti. Nei casi in cui oltre al gonfiore c’è presenza di dolore, possono essere indicati impacchi caldi.Gengive gonfie, quando rivolgersi al proprio medico?
Una condizione di gonfiore alle gengive deve essere sottoposta all’attenzione del proprio medico curante quando si protrae per oltre due settimane senza scomparire.Infezione da Clostridium difficile
Che cos’è il Clostridium difficile?
il Clostridium difficile è un batterio anaerobio Gram-positivo, presente fisiologicamente nella flora batterica della vagina e dell’intestino (rintracciabile quindi nelle feci). Attraverso la produzione nell’intestino di una tossina necrotizzante alcuni ceppi possono provocare nell’uomo la colite, in particolare quando riescono a moltiplicarsi nell’intestino in grandi quantità. Questo accade, ad esempio, quando la flora batterica intestinale si modifica a loro favore come avviene, ad esempio, in seguito a terapia antibiotica orale protratta nel tempo. A correre il rischio maggiore di contrarre questa infezione, sono in particolare le persone sottoposte a uso prolungato di antibiotici.Come si contrae l’infezione da Clostridium difficile?
Siccome il Clostridium difficile è rintracciabile nelle feci, è possibile contrarre l’infezione da questo batterio toccando le mani, la bocca e altre mucose (come quelle del naso o degli occhi) dopo aver maneggiato oggetti o superfici contaminate da feci. Il Clostridium difficile può sopravvivere per lunghi periodi su oggetti e superfici. Le più importanti regole di prevenzione sono: lavare le mani dopo l’uso della toilette e soprattutto prima di mangiare; controllare che la toilette sia pulita, soprattutto se è stata usata in precedenza da persone che soffrono di diarrea.Quali sono le malattie e i sintomi legati all’infezione da Clostridium difficile?
Tra i sintomi e le malattie legate all’infezione da Clostridium difficile, ci sono: diarrea acquosa (almeno tre movimenti intestinali al giorno per due o più giorni), febbre, perdita di appetito, nausea, dolore addominale, colite (processo infiammatorio del colon) e colite pseudomembranosa (sindrome caratterizzata da febbre, nausea e diarrea in concomitanza con la terapia antibiotica).Come si può curare un’infezione da Clostridium difficile?
Per trattare le infezioni da Clostridim difficile si possono utilizzare diversi antibiotici. In caso di infezione primaria il trattamento include l’impiego di metronidazolo (nei casi di infezioni lievi), vancomicina o fidaxomicina. Il trattamento deve essere somministrato per via orale e deve avere una durata di almeno 10 giorni. Quando possibile, si dovrebbe sospendere l’assunzione di altri antibiotici. È opportuno sapere che l’infezione si ripresenta in circa il 20% dei pazienti.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da enterobatteri resistenti ai carbapenemi
Che cosa sono gli enterobatteri resistenti ai carbapenemici?
L’infezione da enterobatteri resistenti ai carbapenemi è provocata da questo sottogruppo di enterobatteri difficile da trattare per la sua resistenza ai carbapenemi, gli antibiotici utilizzati in genere per curare le infezioni più gravi. Questi enterobatteri rappresentano una sensibile minaccia per la salute pubblica perché spesso sono resistenti a tutti i tipi di antibiotici oggi disponibili.Come si contrae l’infezione da enterobatteri resistenti al carbapenemio?
L’infezione da enterobatteri resistenti al carbapenemio di solito non colpisce le persone sane: si tratta di un tipo di infezione che riguarda soprattutto le persone immunocompromesse in ambiente ospedaliero (come i pazienti e soprattutto i pazienti a lungo termine), coloro che si sottopongono all’inserimento di dispositivi medici come cateteri endovenosi e urinari e i pazienti ricoverati con lesioni gravi o che hanno subito un intervento chirurgico.Sintomi e malattie associate all’infezione da enterobatteri resistenti al carbapenemio
La sindrome e le malattie che si possono associare alle infezioni da enterobatteri resistenti al Carbapenemio sono molto simili a quelle che caratterizzano le infezioni da Enterobatteri. Possono includere:- la presenza di un’infiammazione sistemica (con frequenza cardiaca e respiratoria accelerate e temperatura superiore a 38° C o inferiore a 36° C)
- febbre
- infezioni delle vie respiratorie inferiori
- infezioni della pelle e dei tessuti molli
- infezioni delle vie urinarie
- endocardite
- artrite settica
- infezioni del sistema nervoso centrale
- infezioni oftalmiche
- ipotensione
- bolle emorragiche, cianosi, macchie
- shock settico (che si presenta come coagulazione intravascolare disseminata, ittero, sindrome da distress respiratorio acuto e altre complicanze).
Come si può curare un’infezione da rotavirus?
Spesso gli enterobatteri resistenti al carbapenemio sono quelli più comunemente prescritti come resistenti agli antibiotici, le decisioni di trattamento per questo tipo di infezione devono essere prese caso per caso da un medico specializzato. Certe persone possono essere colonizzate, ma non infettate, da questo tipo di batteri e quindi non hanno bisogno di alcun trattamento.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da Klebsiella
Che cos’è l’infezione da Klebsiella?
Con il termine Klebsiella si indica un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Si tratta di batteri gram-negativi dotati di una notevole capsula polisaccaridica che fornisce loro una resistenza altrettanto notevole alle difese dell’organismo che infettano. Esistono 3 specie di Klebsiella associate a malattie che colpiscono l’uomo:- pneumoniae (con la sottospecie K. ozaenae e K. rhinoscleromatis).
- oxytoca
- granulomatis.
In che modo si contrae l’infezione da Klebsiella?
Le infezioni da Klebsiella sono state particolarmente diffuse negli ultimi anni in ambito ospedaliero, ma la Klebsiella si manifesta ovunque. Può colonizzare la pelle, la faringe e il tubo digerente, le ferite e l’urina, e può essere trasmessa attraverso il contatto cutaneo con superfici contaminate, tramite feci, per via aerea e, in alcuni casi, sessualmente o da madre a figlio.Sintomi e malattie associate all’infezione da Klebsiella?
Le infezioni da Klebsiella sono principalmente associate a:- la polmonite contratta in ambiente ospedaliero
- le infezioni delle vie urinarie
- infezioni nosocomiali
- rinoceroma
- ozena
- le ulcere genitali croniche
- febbre
- brividi
- manifestazioni simil-influenzali
- tosse con espettorato denso, a volte contenente sangue
- incremento della minzione
- necessità di urinare con urgenza
- disagio nel pube superiore
- dolore lombare
- la presenza di batteri nelle urine
- papule o noduli a livello genitale
Cure e trattamenti
La cura più adatta in caso di infezione da Klebsiella dipende dagli organi coinvolti. Di solito all’inizio si procede empiricamente tentando la via del trattamento con antibiotici, per esempio con cefalosporine di terza generazione, carbapenemi, aminoglicosidi o chinoloni, talvolta raccomandati in combinazione. Talvolta sono efficaci anche le combinazioni ceftazidime, cefepime, levofloxacina, norfloxacina, moxifloxacina, meropenem, ertapenem e ampicillina/sulbactam, piperacillina/tazobactam e ticarcillina/acido cavulanico. Sfortunatamente, però, le Klebsielle sono spesso resistenti a molteplici antibiotici: gli enzimi della carbapenemasi prodotti da K. pneumoniae sono associati a una mortalità superiore al 50%. Qualche volta possono essere necessari trattamenti chirurgici, ad esempio per drenare ascessi polmonari.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da pneumococco
Che cos’è un’infezione da pneumococco?
L’infezione da pneumococco viene provocata dallo Streptococcus pneumoniae, una forma di streptococco di cui esistono più di novanta ceppi diversi, molti dei quali sono causa di malattia, ma pochi sono responsabili di infezioni da pneumococco invasive.Come si contrae un’infezione da pneumococco?
Le infezioni pneumococciche sono trasmesse tramite via aerea attraverso un contatto con le secrezioni respiratorie o la saliva delle persone affette o portatrici sane di questo batterio, che si annida nella parte posteriore del naso o della gola. A maggior rischio di questa infezione sono i bambini di età inferiore ai 2 anni e quelli che vivono a contatto con altri bambini o che soffrono di alcuni problemi di salute (anemia falciforme, HIV, infezioni da HIV, malattie croniche del cuore o dei polmoni, perdita di liquido cerebrospinale) o che hanno impianti cocleari (orecchio artificiale elettronico). Negli adulti sono a maggior rischio, la popolazione di età superiore ai 65 anni e coloro che soffrono di malattie croniche o che indeboliscono il sistema immunitario, i fumatori, le persone con impianti cocleari e quelle con perdite di liquido cerebrospinale.Quali malattie possono associarsi alle infezioni da pneumococco?
Tra le infezioni più comunemente causate da streptococco (e i sintomi associati) ci sono:- le infezioni dell’orecchio, soprattutto l’otite media (dolore all’orecchio, arrossamento e gonfiore del timpano, febbre, sonnolenza)
- le infezioni del seno paranasale (febbre, debolezza, stanchezza, tosse, congestione)
- la polmonite (febbre, brividi, respirazione rapida o difficoltosa, dolori al petto)
- batteriemia e sepsi (febbre, brividi, scarsa vigilanza)
- meningite (rigidità del collo, febbre, mal di testa, sensibilità alla luce intensa, confusione)
Come si può curare un’infezione da pneumococco?
La medicina di scelta per il trattamento delle infezioni da pneumococco è la penicillina. La resistenza alla penicillina e ad altri antibiotici è tuttavia in aumento. Pertanto, possono essere prescritti anche altri antimicrobici. Con il vaccino si possono prevenire efficacemente le infezioni. La somministrazione ai bambini prima dei 2 anni di età riduce di quasi l’80% l’incidenza delle infezioni gravi causate dai ceppi inclusi nel vaccino, di circa il 50% quella di tutte le infezioni gravi da pneumococco e del 40% quella delle infezioni nella popolazione giovane adulta non vaccinata.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da propionibacterium
Che cosa sono le infezioni da propionibacterium?
Tra le infezioni da propionibacterium più note ci sono quelle: propionibatterio Anes, propionibatterio granulosum, propionibatterio avidum e propionibatterio propionicus. Il propiconibatterio è un batterio anaerobico Gram-positivo che vive normalmente sulla pelle e non è generalmente correlato con la comparsa di alcuna malattia.Come si contraggono le infezioni da propionibacterium?
Le infezioni da propionibacterium possono essere acquisite durante interventi chirurgici o trasfusioni, o possono dipendere dai processi alla base della comparsa della malattia acneica, quando i batteri della pelle, generalmente innocui, si trasformano in nemici della salute.Quali sono le malattie e i sintomi correlati con le infezioni da propionibacterium?
Alle infezioni da propionibacterium possono essere collegati questi problemi di salute: acne, endocardite, infezioni post-operatorie (ad es. infezioni alle spalle), infezioni neurochirurgiche da shunt, cheratite infettiva, endoftalmia. Più raramente, infezioni dentali, congiuntivite associata all’uso delle lenti a contatto, infezioni da protesi mammarie e peritonite. I sintomi delle infezioni da propionibacterium variano a seconda dell’organo colpito. La pelle può avere a che fare con: punti neri, lesioni infiammatorie e ferite. Nel caso di endocardite possono invece comparire: febbre, letargia, malessere, sudorazione, brividi. Meno spesso, mormorio cardiaco e altri sintomi specifici dell’endocardite. In altri casi, i sintomi dell’infezione non sono particolarmente evidenti o l’infezione può anche essere asintomatica.Come si può curare un’infezione da propionibacterium?
La cura delle infezioni da propionibacterium varia a seconda dell’organo colpito e spesso vengono utilizzati antibiotici. Nel caso di acne, può essere indicato l’uso di farmaci per via orale e l’uso di prodotti topici. Tra gli attivi utili vi sono i derivati della vitamina A, il perossido di benzoile, i beta-idrossiacidi (come l’acido salicilico) e gli antibiotici. Anche la terapia fotodinamica sembra essere utile. Se gli shunt neurochirurgici o altre protesi sono infetti, devono essere rimossi e si devono usare trattamenti antibiotici. La migliore condizione, anche nel caso di altre infezioni, è che si consideri la sensibilità del batterio alle diverse molecole disponibili. Infine, un’endoftalmia può richiedere, oltre agli antibiotici, anche un intervento chirurgico.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da Pseudomonas aeruginosa
Che cos’è l’infezione da Pseudomonas aeruginosa?
Pseudomonas aeruginosa è un batterio Gram-negativo, un agente patogeno opportunistico che colpisce in particolare le persone con difese immunitarie compromesse o barriere fisiche (pelle o mucose) deboli. Si osservano tre stadi di infezione:- attacco patogeno e colonizzazione
- infezione locale
- passaggio nel sangue e malattia sistemica.
Come viene contratta l’infezione da Pseudomonas aeruginosa?
Nella maggior parte dei casi, l’infezione da Pseudomonas aeruginosa è una tipica infezione nosocomiale, ovvero viene contratta in ospedale. In particolare, si tratta del batterio più di frequente isolato nei pazienti ricoverati in ospedale per più di una settimana e uno dei microbi coinvolti nel fenomeno della resistenza a molteplici antibiotici (multi-drug resistance).Quali sono le malattie e i sintomi correlati all’infezione da Pseudomonas aeruginosa?
Le infezioni da Pseudomonas aeruginosa possono dare origine a:- problemi respiratori (ad esempio polmonite)
- presenza di batteri nel sangue
- endocardite
- problemi al sistema nervoso centrale (come meningiti o ascessi cerebrali)
- problemi all’orecchio (ad esempio otiti)
- problemi agli occhi (ad esempio endoftalmite o cheratite batterica)
- problemi a ossa e articolazioni (come l’osteomielite)
- problemi gastrointestinali (come diarrea, enterite ed enterocolite)
- problemi alle vie urinarie
- problemi dermatologici (ad esempio ectima gangrenoso)
Cure e trattamenti
La cura delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa deve comprendere farmaci antimicrobici, in particolare antibiotici, che verranno scelti attentamente in considerazione del fenomeno della resistenza agli stessi antibiotici. Nei casi complessi, potrebbe essere necessaria una terapia basata su una combinazione di due farmaci, come il beta-lattamico e l’aminiglicoside. Se si verificano infezioni superficiali agli occhi, la terapia topica può essere sufficiente, mentre in presenza di infezioni gastro-intestinali può essere necessaria la combinazione di un’adeguata idratazione con un trattamento antibiotico. In taluni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico che permette di rimuovere il tessuto necrotico o di drenare gli ascessi. In casi molto gravi e rari si può dover ricorrere ad amputazione.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da stafilococco aureo
Che cosa sono le infezioni da stafilococco aureo?
Lo Staphylococcus aureus rappresenta la causa principale di infezioni della pelle e dei tessuti molli. Nella maggioranza dei casi non sono disturbi gravi, e a volte il batterio si limita a colonizzare o determina un’infezione ad anni di distanza dall’esposizione. Lo stafilococco può però provocare anche infezioni molto serie. Particolarmente preoccupanti sono quelle provocate dai ceppi resistenti all’antibiotico meticillina.Come vengono contratte le infezioni da stafilococco aureo?
Le infezioni da stafilococco aureo possono essere trasmesse attraverso il contatto fisico, generalmente tramite mani contaminate. Solitamente la pelle e le mucose costituiscono una barriera sufficiente a ostacolare la penetrazione del microbo nell’organismo, ma eventuali danni (ad esempio a traumi o infezioni virali) possono favorirne la dilagazione tra i tessuti profondi o il sangue. Particolarmente a rischio di infezione risultano le persone immunocompromesse e chi impiega dispositivi medici invasivi.Quali sono le malattie e i sintomi correlati?
Le singole infezioni da stafilococco aureo possono manifestarsi con i seguenti sintomi:- impetigine: eritema che si sviluppa in bolle che scoppiano a formare croste.
- sindrome di Ritter-Lyell: vescicole che scoppiano lasciando scoperta un’area di pelle sensibile, temperatura, secrezioni oculari mucopurulose
- foruncoli, follicoliti o antrace
- osteomielite: febbre improvvisa, dolori alle ossa, andatura zoppicante
- artrosi settica: febbre, difficoltà di movimento, eritema, riscaldamento eccessivo e dolori articolari
- endocardite: febbre e malessere
- sindrome da shock tossico: febbre, ritmo maculare diffuso, ipotensione
- polmonite
- tromboflebite: febbre, dolore, a volte eritemi
- le infezioni e gli ascessi profondi: febbre a volte associata a dolori localizzati
- cellulite
Cure e trattamenti per le infezioni da stafilococco aureo
Molte infezioni da stafilococco aureo possono guarire senza trattamento medico. Alcune infezioni della pelle devono però essere drenate, e in alcuni casi può essere necessario ricorrere all’assunzione di antibiotici. Infezioni gravi (come la polmonite e infezioni del sangue) richiedono invece il ricovero in ospedale e la somministrazione di antibiotici in vena.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da stafilococco meticillino-resistente
Che cos’è l’infezione da stafilococco meticillino-resistente?
Lo stafilococco meticillino-resistente è uno Staphylococcus aureus che risulta essere resistente a buona parte degli antibiotici che in genere sono utilizzati per curare le infezioni da stafilococco aureo. Questa resistenza si ritiene sia il frutto di un utilizzo inappropriato di antibiotici, cioè per infezioni che non ne richiederebbero l’utilizzo, come le sindromi da raffreddamento associate solo a virus o altre malattie come l’influenza stagionale, per cui gli antibiotici non sono efficaci.Come si contrae l’infezione da stafilococco meticillino-resistente?
Un’infezione da stafilococco meticillino-resistente può essere contratta soprattutto nell’ambito di una struttura di cura o ospedaliera, in particolare a seguito di terapie invasive come l’inserimento di cateteri o come interventi chirurgici di varia portata. Al di fuori delle strutture sanitarie, questa infezione può essere contratta in conseguenza di un contatto con la pelle di una persona che è Staphylococcus aureus.Quali sono le malattie e i sintomi correlati all’infezione da stafilococco meticillino-resistente?
Le malattie che possono essere associate all’infezione da stafilococco meticillino-resistente riguardano la pelle ma anche il sangue e alcune infezioni a ossa, articolazioni, valvole cardiache e ferite chirurgiche. Tali infezioni possono provocare noduli gonfi, dolorosi e rossi, molto simili a foruncoli. A questi noduli possono associarsi febbre, pus, ascessi e sensazione di calore.Come si può curare un’infezione da stafilococco meticillino-resistente?
Le infezioni da stafilococco meticillino-resistente vengono curate con antibiotici diversi da quelli con cui vengono curate le infezioni da stafilococco, come la meticillina. Si tratta di antibiotici alternativi, che riescono a uccidere il microbo nonostante i meccanismi di resistenza messi da esso in campo. In certe situazioni, però, il medico può disporre il drenaggio dell’ascesso che viene causato dal microbo, senza che vi sia l’utilizzo di alcun farmaco.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da stafilococco sensibili alla vancomicina (VISA)
Che cosa sono le infezioni da stafilococco sensibili alla vancomicina (VISA)?
Lo stafilococco con resistenza intermedia alla vancomicina rappresenta un batterio Gram-positivo che appartiene al genere Staphylococcus ma che non viene efficacemente eliminato dalla vancomicina, un antibiotico usato per il trattamento delle infezioni da stafilococco aureo quando non risponde a principi attivi meno aggressivi. Per bloccare la crescita di un VISA, in particolare, è necessaria una quantità di vancomicina pari a 4-8 volte superiore alla quantità minima richiesta.Come si contraggono le infezioni da stafilococco sensibili alla vancomicina (VISA)?
Queste infezioni stafilococciche sensibili alla vancomicina sono infezioni provocate dallo stafilococco aureo caratterizzate da una resistenza intermedia all’antibiotico vancomicina; esattamente da questa caratteristica deriva l’acronimo VISA, dall’inglese “Vancomycin Intermediate Satphylococcus Aureus” (Vancomycin Intermediate Satphylococcus Aureus). Per contrarre questa infezione bisogna trovarsi a stretto contatto fisico con le persone infette, che possono trasmetterla tramite le loro mani o attraverso oggetti contaminati, come le apparecchiature mediche. Inoltre, è possibile entrare in contatto con i batteri anche attraverso superfici contaminate. Il microbo può contagiare il nuovo ospite entrando nel corpo attraverso la bocca, il naso o le aperture nella pelle (ad es. ferite).Sintomi e malattie associate alle le infezioni da stafilococco sensibili alla vancomicina (VISA)?
In molti casi, le infezioni stafilococciche con resistenza intermedia alla vancomicina influenzano la pelle e i tessuti molli sottostanti, ma successivamente possono diffondersi ad altri organi causando problemi di questo tipo: batteriemia, endocardite e altri problemi cardiaci, meningite, osteomielite, artrite, polmonite, ascessi, cellulite. In base al caso, i sintomi dell’infezione possono includere: arrossamento, dolore e gonfiore della pelle e una sensazione di calore al tatto, febbre, brividi, debolezza, dolori muscolari, tosse, dolori al petto, difficoltà di respirazione, battito cardiaco rapido, sonnolenza, mal di testa, rigidità del collo, eruzione cutanea, problemi di vista, nausea, vomito.Come si possono curare le infezioni da stafilococco sensibili alla vancomicina (VISA)?
Il trattamento delle infezioni stafilococciche con resistenza intermedia alla vancomicina viene effettuato con antibiotici ed eventualmente con il drenaggio del materiale accumulato nell’area colpita dall’infezione. A volte (ad es. quando gli antibiotici non sono efficaci o se si è portatori di protesi metalliche) può essere necessario un intervento chirurgico.Importante avvertenza
Le informazioni fornite sono di carattere generale e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere, consultare il proprio medico o il pronto soccorso.Infezione da stafilococco vancomicina-resistente (VRSA)
Che cosa sono le infezioni da stafilocco vancomicina-resistenti (VRSA)?
Lo stafilococco vancomicina-resistente è un ceppo del batterio Staphylococcus aureus resistente all’azione dell’antibiotico vancomicina, considerato per anni il farmaco di scelta per il trattamento delle infezioni causate da ceppi di stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA).Come vengono contratte le infezioni da stafilocco vancomicina-resistenti (VRSA)?
Le infezioni da stafilocco vancomicina-resistenti (VRSA) si trasmettono con facilità da persona a persona. Il rischio di infezione viene incrementato in caso di interventi chirurgici, ricoveri in ospedale, assunzione a lungo termine di alcuni antibiotici, utilizzo di cateteri o altri tubi, indebolimento del sistema immunitario e da una scarsa igiene delle mani.Quali sono le malattie e i sintomi correlati?
I sintomi e i segni delle infezioni da stafilococco vancomicina-resistenti variano in base alla loro localizzazione. Fra i possibili problemi sono inclusi:- arrossamento e riscaldamento della pelle attorno a una ferita
- indolenzimento, gonfiore e fuoriuscita di materiale da una ferita
- febbre, brividi e dolori
- debolezza
- tosse.
- improvvisi problemi respiratori
- battito cardiaco accelerato o dolore al petto
- capogiri che rendono difficoltoso mantenere la posizione eretta
- labbra o unghie delle mani cianotiche
Come può essere curata un’infezione da stafilocco vancomicina-resistente (VRSA)?
Per curare le infezioni da stafilococco vancomicina-resistenti è necessario ricorrere all’assunzione di antibiotici diversi dalla vancomicina in caso di infezioni da stafilococco vancomicina-resistenti. Per stabilire il trattamento più idoneo è possibile ricorrere a un esame del sangue con cui riuscire a identificare il batterio resistente alla vancomicina. Inoltre è possibile riconoscere che si tratta di un VRSA mediante analisi delle feci, delle urine o di materiale prelevato da una ferita. L’arma migliore per combattere questo problema è però la prevenzione, per cui è consigliabile seguire alcune indicazioni quali:- lavarsi spesso le mani utilizzando acqua e sapone
- mantenere pulite e coperte eventuali ferite
- non condividere con altre persone oggetti personali come posate o spazzole
- pulire bene le superfici, utilizzando detergenti contenenti battericidi
- lavare la biancheria contaminata con acqua calda e sapone, utilizzando la lavatrice e, se possibile, un’asciugatrice che utilizzi temperature elevate.
Importante avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al pronto soccorso.Infezione da streptococco di gruppo B
Che cos’è l’infezione da streptococco di gruppo B?
Lo streptococco di gruppo B (Streptococcus agalactiae) è un batterio che può infettare a qualsiasi età, ma può scatenare infezioni particolarmente pericolose nei neonati. Circa il 25% dei soggetti femminili risulta portatore di streptococco di gruppo B a livello del retto o della vagina, per cui in gravidanza (di solito tra la 35a e la 37a settimana di gestazione) è necessario sottoporsi a un test per valutarne la presenza. L’età media delle pazienti adulte, non in gravidanza, con infezioni da streptococco è di 60 anni e il rischio di infezioni gravi aumenta con l’età.In quale modo si contrae l’infezione da streptococco di gruppo B?
L’infezione da streptococco di gruppo B si può trasmettere da madre a figlio durante la nascita. La forma di trasmissione tra adulti non è nota.Sintomi e malattie associate all’infezione da streptococco di gruppo B
Le infezioni da streptococco di gruppo B possono essere asintomatiche. Alle infezioni gravi possono essere associate:- infezioni del sangue (inclusa la sepsi)
- infezione dei tessuti molli
- infezioni della pelle
- infezioni delle ossa e delle articolazioni.