Che cos’è il ferro?
Il
ferro è un
macroelemento, uno dei minerali presenti nel corpo in maggiore quantità.
A cosa serve il ferro?
Il
ferro è una componente fondamentale dell’
emoglobina, proteina che trasporta l’
ossigeno dai polmoni al resto del corpo, e della
mioglobina, la proteina in grado di
fornire ossigeno ai muscoli, ma non solo.
Si tratta di un minerale che è anche coinvolto nell’
attività di molti enzimi, e nella produzione di determinati
ormoni e di
tessuto connettivo.
In quali alimenti è contenuto il ferro?
Tra gli
alimenti più ricchi di
ferro sono il
fegato, la
carne e il
pesce. Numerose piante contengono anche buone quantità di ferro, come
legumi (fagioli, piselli e lenticchie),
cereali, frutta
secca e
verdure a foglia verde scuro (ad es. spinaci).
Purtroppo il ferro presente negli
alimenti di origine vegetale è più difficile da assorbire rispetto a quello presente negli
alimenti di origine animale. Per risolvere questo problema si può fare affidamento sulla
combinazione di fonti vegetali di ferro con alimenti ricchi di
vitamina C, come il limone e i peperoni, che ne facilitano l’assorbimento.
Qual è il fabbisogno giornaliero di ferro?
Il
fabbisogno giornaliero di ferro raccomandato per un adulto è di
14 mg (valore di riferimento europeo). Però il fabbisogno giornaliero
varia a seconda dell’
età, del
sesso e di condizioni particolari come la
gravidanza e l’
allattamento. In generale, tuttavia,
le donne hanno bisogno di più ferro degli uomini.
Quali sono le conseguenze della carenza di ferro?
Prima di tutto
la carenza di ferro porta all’
anemia, cioè alla
riduzione dei globuli rossi e quindi della capacità di distribuire l’ossigeno agli organi e ai tessuti. Tra le conseguenze:
stanchezza, mancanza di energia, disturbi gastrointestinali,
difficoltà di memoria e di concentrazione,
diminuzione delle difese immunitarie e problemi di termoregolazione.
La carenza di ferro in
gravidanza può inoltre influire sullo sviluppo del
sistema nervoso del bambino e aumentare il rischio di
nascite sottopeso e
parto prematuro.
Quali conseguenze può avere un eccesso di ferro?
Assumere
troppo ferro può causare
mal di stomaco, costipazione,
nausea o
vomito,
dolori addominali,
svenimenti e ridurre l’assorbimento dello
zinco. Dosaggi molto elevati (nell’ordine di
centinaia di grammi) possono causare
squilibri d’organo,
coma,
convulsioni e essere fatali.
Esiste anche una condizione medica, l’
emocromatosi, che porta all’accumulo di quantità di
ferro tossico per l’organismo. Non essendoci una terapia specifica, le persone con
cirrosi,
cancro al fegato e
malattie cardiovascolari possono esserne colpite.
Perché le donne incinte hanno bisogno di più ferro?
In
gravidanza, la quantità di sangue che circola nel corpo aumenta e, di conseguenza,
aumenta anche la domanda di ferro, che dovrà soddisfare le esigenze della futura
madre e del
bambino.