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Settembre, ritorno allo sport? Sì, ma con la giusta preparazione

C’è chi ha praticato attività sportiva durante tutta l’estate, e c’è chi ha invece trascorso i mesi più caldi dell’anno osservando il più assoluto riposo, con l’intenzione di rimandare la ripresa dell’attività fisica al mese di settembre, in concomitanza con il ricominciare della vita “ordinaria”.

«Questa seconda categoria di persone – sottolinea il dottor Vincenzo Madonna, responsabile dell’Ortopedia di Humanitas Castelli di Bergamo – deve riprendere a praticare sport in modo intelligente e attento, per evitare problemi a muscoli, tendini e ossa».

Dottor Madonna, quali sono i primi passi da compiere per riacquistare la forma ideale per praticare i nostri sport?

«Importante è, per prima cosa, concentrare le proprie attenzioni sul ritorno in forma in senso generale. Prima di dedicarci al gesto atletico vero e proprio, tipico di ogni sport dobbiamo quindi preoccuparci di raggiungere una condizione fisica tale da permetterci di eseguirlo nel migliore dei modi. Per questo dobbiamo lavorare su fiato, forza e resistenza, condizioni che si possono raggiungere solo attraverso un corretto allenamento corporeo complessivo. Solo dopo avere raggiunto questo obiettivo possiamo cominciare a concentrarci sul nostro sport preferito, attraverso un training specifico».

Da quale parte del corpo dobbiamo cominciare?

«La preparazione deve cominciare dagli arti inferiori. O, meglio ancora, il primo pensiero deve essere rivolto all’impostazione dell’equilibrio corporeo, che è fondamentale per svolgere qualsiasi attività sportiva e che si può ottenere svolgendo esercizi specifici sul bacino e sulle gambe. A seguire ci si deve rivolgere all’elasticità muscolare degli arti inferiori, attraverso attività di riscaldamento e di stretching».

Quanto è importante fornire i muscoli di una giusta elasticità?

«L’elasticità è fondamentale: quando un muscolo è potente ma non è elastico, si possono generare problemi come strappi o contratture muscolari, ma anche lesioni ai tendini, come quello rotuleo o quello di Achille. Si tratta di rischi che aumentano con il trascorrere dell’età, a partire dai 40 anni. Raggiunta la giusta elasticità, si può passare in maniera parallela e graduale al rinforzo dei muscoli, cioè alla ricerca della forza e della resistenza muscolare. E, raggiunte queste, si può cominciare a lavorare sullo specifico gesto atletico dello sport prescelto».

Per quanto riguarda, invece, la parte superiore del corpo, come ci dobbiamo comportare?

«Anche in questo ambito bisogna prima di tutto preoccuparsi dell’equilibrio, che in questo caso riguarda direttamente la colonna vertebrale. C’è inoltre un’area che deve essere “preparata” con particolare attenzione: è quella che si raccoglie intorno alla scapola, osso molto importante che “scorre” sul torace e si articola con l’omero e la clavicola che, a sua volta, è collegata allo sterno. È qui che viene “comandata” tutta la gestualità degli arti superiori e solo avendo una scapola ben stabile è possibile procedere con il rafforzamento dei muscoli delle braccia: deltoidi, bicipiti e tricipiti. Un discorso che vale soprattutto per chi pratica sport che richiedono un uso specifico delle braccia, come tennis, nuoto e pallavolo. Ma attenzione: il movimento degli arti superiori è fondamentale per lo svolgimento di qualsiasi sport, anche di quelli che per essere praticati prevedono in particolare l’uso delle gambe».

Questa fase di preparazione allo sport richiede un supporto specialistico?

«Tutte queste attenzioni, che riguardano sia gli sportivi agonisti sia quelli amatoriali, devono essere osservate seguendo le indicazioni e i suggerimenti di personale specializzato. Per gli agonisti si tratta di una condizione del tutto normale, hanno interi staff a loro disposizione che si dedicano a questo, mentre per gli amatori ci si deve affidare alla buona volontà del singolo. A volte è sufficiente essere instradati e poi proseguire da sé tenendo conto dei consigli, ricordando che se si comincia bene è più facile, poi, evitare traumi indesiderati».

In definitiva, qual è il segreto per arrivare preparati alla pratica del nostro sport preferito?

«Il segreto per raggiungere la preparazione fisica ottimale è compiere i vari passaggi con la giusta gradualità. Il che significa dedicare a ogni “step” il tempo necessario e non abusare del proprio corpo forzandolo con allenamenti troppo pesanti. I suggerimenti dei preparatori atletici sono fondamentali: loro sanno come far lavorare il fisico con la giusta gradazione, sequenza e alternanza. È importante bilanciare le varie attività così da evitare che si creino squilibri nel corpo, proprio quando con l’allenamento si vorrebbe invece cercare di eliminarli. Ed è altrettanto importante evitare di provocare sindromi da sovraccarico che, molto spesso, riguardano sportivi occasionali che eccedono nell’allenamento e forzano troppo il loro corpo oltre quelle che sono le sue possibilità».

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