L’intervento di rinoplastica può essere desiderato o consigliato per molti motivi. Le più note sono le ragioni estetiche, ma non sono le sole. Si può avere l’esigenza di correggere la forma del proprio naso, ad esempio, perché si respira con difficoltà da una narice, oppure perché si è subito un trauma che ne ha modificato la struttura.
In tutti i casi, è importante che, una volta eseguito l’intervento, si posa godere di un ottimo risultato che si protrae nel tempo.
Per riuscire a ottenere questo, viene utilizzato un piccolo accorgimento tecnico, come sottolinea il dottor Fabio Meneghini, chirurgo maxillofacciale specializzato in rinoplastica di Humanitas Castelli Bergamo.
Come si può mantenere la stabilità nel tempo di un intervento di rinoplastica?
«È essenziale che la forma della punta del naso duri a distanza di anni. Per ottenere questo risultato durante l’intervento viene inserito un piccolo innesto di cartilagine che viene prelevato dal setto nasale del paziente stesso. Si tratta di una sottile strisciolina che, fissata con qualche punto di sutura, è in grado di irrobustire e sostenere la punta del naso nel corso di tutta la fase di guarigione e, soprattutto, di mantenere nel tempo il risultato ottenuto con l’intervento».
Il paziente si accorge di questa “aggiunta”?
«Il paziente può avvertire una sensazione di maggior rigidità nella punta del naso, che non ha però alcun effetto negativo né dal punto di vista estetico, né da quello funzionale».
(tratto da rubrica “domande&risposte” a cura di Chiara Masciocchi – “Viversani e Belli”, n. 3, 11 gennaio 2019)
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