Che cos’è la disfonia?
Con
disfonia si intende
alterazione della voce dal punto di vista
qualitativo e
quantitativo.
Può essere
cronica o
temporanea, di
origine strutturale o
funzionale. Può inoltre essere
didiopatica, quando si genera senza che vi sia una causa apparente.
La
disfonia colpisce in particolare gli organi che sono connessi alla
funzione fonatoria, che fa cioè riferimento all’emissione della voce e dei suoni:
corde vocali,
bocca,
naso,
faringe,
laringe e
trachea.
Quali altri sintomi possono essere associati alla disfonia?
Alla
disfonia possono essere collegati altri sintomi come
fastidio o
dolore provati
quando si parla.
Quali sono le cause della disfonia?
La
disfonia può essere causata da un
uso eccesivo della voce o da un
trauma. All’origine ci possono essere anche varie patologie, come laringite, botulismo, sclerosi multipla, tumori della laringe, tumori alla gola, alla bocca e agli organi connessi alla funzione fonatoria e tetano.
Quali sono i rimedi contro la disfonia?
Per curare la
disfonia è necessario prima individuarne la
causa e intervenire su questa.
In ogni caso si consiglia
idratazione e
riposo degli organi coinvolti nella funzione fonatoria per un periodo di
circa due-tre giorni.
Dal punto di vista medico ci possono essere
tre diversi approcci:
- logopedico, con cui si impara a utilizzare meglio la voce
- farmacologico, con farmaci che possono essere, a seconda della causa, antinfiammatori, antibiotici, antiacidi, ecc.
- chirurgico, per l’eventuale asportazione di tumori, polipi, noduli o cisti che possono essere alla base della disfonia.
Disfonia, quando rivolgersi al proprio medico?
Una condizione contraddistinta da
disfonia deve essere sottoposta all’attenzione del proprio
medico nel caso in cui derivi da un
trauma o quando può essere collegata a una delle
patologie associabili (elencate sopra).
Che cos’è e a che cosa serve il laringoscopio?
Il
laringoscopio è uno strumento a
uso medicale endoscopico che permette di osservare la
glottide, ossia la zona situata fra le
corde vocali.
Attraverso questo strumento è anche possibile
inserire il tubo endotracheale, nel caso in cui fosse necessario intubare il paziente.
Come funziona il laringoscopio?
Il
laringoscopio è costituito da due elementi: un’
impugnatura e una
lama munita di luce che viene
introdotta in bocca e consente di esaminare la
glottide e la
laringe. In base all’esame del caso è possibile adoperare una
lama ricurva oppure una
retta, che in genere si impiega principalmente quando i pazienti sono dei
neonati.
Il laringoscopio è pericoloso o doloroso?
L’utilizzo del
laringoscopio non provoca
alcun dolore e
non è pericoloso, il soggetto tuttavia potrebbe sentire un po’ di
disagio nel corso della procedura.